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Protonterapia: a Trento anche i pazienti della regione Marche

Dopo l'accordo con la regione Veneto l'assessore Zeni firma una convenzione biennale con il sistema sanitario marchigiano che corrisponderà i costi delle cure in Trentino

Il Centro di protonterapia di Trento ospiterà i pazienti della Regione Marche. Lo schema di accordo, che segue quello sottoscritto negli scorsi mesi con il Veneto, è contenuto nella delibera approvata oggi dalla giunta provinciale su indicazione dell’assessore alla salute e politiche sociali, Luca Zeni. L’intesa con la Regione Veneto e le Regione Marche permette al Centro di protonterapia di Trento di ampliare il proprio bacino di utenza, così da gestire al meglio una struttura che, sottolinea l'assessore, per costi non può avere a riferimento il solo territorio provinciale.

I pazienti marchigiani potranno così recarsi in Trentino, nel rispetto della convenzione, per curare patologie tumorali, quali neoplasie cerebrali e della base cranica e della colonna vertebrale, carcinomi adenoideo-cistici delle ghiandole salivari, neoplasie primitive e secondarie del fegato, tumori orbitali, neoplasie dei seni paranasali, sarcomi dei tessuti molli e dell’osso, re-irradiazioni per tumori cerebrali, della colonna, torace, addome e della pelvi.

L’accordo tra Trentino e Marche avrà una durata biennale a partire dalla data di sottoscrizione e definisce modalità per la remunerazione delle prestazioni di protonterapia erogate dal Centro ai pazienti marchigiani nonché i relativi criteri clinici e condizioni di accesso. L'accordo con la Regione Veneto e le Regione Marche permette al Centro di protonterapia di Trento di puntare al raggiungimento del target minimo di pazienti previsto dal protocollo opeativo.

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