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Cronaca

Prostituzione in Val di Non e Sole: così agiva la banda di sfruttatori

I quattro finiti in manette, aiutati da una delle ragazze, sembra stessero convincendo una rumena minorenne a venire in Italia con false promesse. Curavano tutto nei minimi dettagli

La banda che gestiva il giro di prostituzione a Cles e in Val di Sole scoperto dai carabinieri nei giorni scorsi era pittosto radicata. Un'organizzazione professionale per l'attività illecita che arrivava a fruttare in un solo mese anche 15.000 euro.

Il reato di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione era messo in opera con una struttura particolarmente organizzata: i quattro presunti sfruttatori, tutti di origine rumena tra i 29 e i 38 anni, ora in carcere, mettevano a disposizione gli appartamenti per gli incontri, ma non solo. Curavano infatti anche la "pubblicità" tramite annunci pubblicati su internet con i numeri di cellulare da chiamare, stabilivano il prezzo delle prestazioni e intascavano i proventi, ridistribuendone una parte alle cinque ragazze per le spese quotidiane. Una vera e propria forma di "proprietà" sulle ragazze e sui loro guadagni, seppur illeciti. Per i clienti più facoltosi facevano arrivare le ragazze direttamente a casa, accompagnandole personalmente. A fine giornata chiedevano ad ognuna quanti caffè avesse bevuto, intendendo il numero di clienti.

Uno dei risvolti più gravi della vicenda è il fatto, su cui faranno chiarezza le indagini, che i quattro, aiutati da una delle prostitute, che per questo è indagata a sua volta, sarebbero stati ad un passo dal convincere una minorenne rumena a venire in Italia, probabilmente con l'intento di avviarla alla prostituzione, attirandola con promesse di beni materiali: oro, vestiti e telefonini. 

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