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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Profughi dalla Libia, appello della Caritas ai cittadini per ospitarli

Da agosto 2013 i profughi dovranno provvedere autonomamente alle proprie necessità, senza aiuti provinciali. Ad oggi però, nonostante l'impegno delle istituzioni e della rete dell'accoglienza, sono ben pochi ad aver trovato lavoro

La Caritas diocesana di Trento rivolge un appello alla comunita' trentina per aiutare i profughi fuggiti dal nord africa a rrivati in Trentino dopo la guerra di Libia. Da maggio 2011 il Trentino ha accolto 223 profughi provenienti dalla Libia, per lo più giovani uomini centroafricani costretti a scappare dalla guerra scoppiata in quello stato dove molti lavoravano. Oggi il Trentino accoglie ancora 150 di loro, distribuiti in una ventina di Comuni della Provincia e Circoscrizioni di Trento e Rovereto.

Il progetto di accoglienza sostenuto dalla Provincia autonoma di Trento si concluderà tra maggio e agosto 2013. Da quel momento i profughi dovranno provvedere autonomamente alle proprie necessità. Ad oggi però, nonostante l'impegno delle istituzioni e di tutta la rete dell'accoglienza, sono ben pochi. Diversi di loro parlano ormai l’italiano e sono disposti a grandi sacrifici pur di ricominciare a costruire il proprio futuro.

L'appello della Caritas ha lo scopo invitare ciascun singolo cittadino e ciascuna comunita' del Trentinno a verificare eventuali disponibilita' di alloggio per almeno sei mesi (per singoli o gruppi di 3 o 4 persone), opportunita' lavorative anche saltuarie e la disponibilita'a costruire percorsi di integrazione e relazione con queste persone, affinche' - dice una nota - queste persone ''possano sentirsi parte di una comunita''. La Caritas diocesana si rende disponibile a fornire informazioni e chiarimenti su aspetti tecnici e modalita' di intervento, nonché per organizzare incontri mirati di sensibilizzazione. Inoltre si sta valutando la possibilita' di accompagnare professionalmente esperienze di accoglienza presso appartamenti messi a disposizione da privati, parrocchie e comunita' attraverso il progetto 'Rifugio Diffuso' promosso da Caritas Italiana. 

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