Andreatta: "Bene gli arresti, a beneficio dei rifugiati onesti"

“Ringrazio il questore Massimo D'Ambrosio, il capo della squadra mobile Salvatore Ascione e tutti gli agenti che, grazie a un'indagine durata mesi, hanno smantellato un'organizzazione criminale dedita allo spaccio di droga in Trentino. Questa operazione, condotta in collaborazione con il Cinformi, ci dimostra che l'accoglienza in questa provincia non è senza condizioni”. Così il sindaco di Trento Alessandro Andreatta commenta l'operazione della squadra mobile di Trento, che ha portato all'arresto dei componenti di una banda criminale di profughi richiedenti asilo.

La notizia ha naturalmente provocato l'immediata reazione delle opposizioni. Scontata la generalizzazione della Lega: "Ecco chi sono veramente i profughi", mentre il Movimento Cinque Stelle punta il dito contro l'inefficacia dei controlli della Provincia nelle sue strutture (Protezione Civile, Cinformi). Alle polemiche il primo cittadino di Trento risponde rovesciando l'analisi: se undici persone sono state arrestate significa che i controlli ci sono, se i controlli hanno portato agli arresti di alcune "mmele  marce" ciò vaa beneficio dei rifugiati onesti.

Ecco come si conclude la nota diffusa in  mattinata:“Gli arresti appena compiuti sono un fatto positivo non solo per il nostro territorio, ma anche per i richiedenti asilo onesti e per tutti coloro che sono arrivati in Italia non per delinquere, ma per fuggire dalla guerra – continua il sindaco - E' importante che all'operazione abbiano collaborato anche le persone che si occupano dell'accoglienza: questo significa infatti che gli ospiti delle nostre strutture sono costantemente seguiti e monitorati, sia dagli operatori, sia, quando serve, dalle forze dell'ordine”.