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Il caso

La Procura di Trento apre un fascicolo sulla lettera minatoria degli anarchici

Contestato il reato di minacce aggravate da finalità di terrorismo. Urzì: “Non ci sia spazio per posizioni ambigue”

La busta con le minacce e il proiettile arrivata allo stabilimento di Bolzano dell’Iveco Defence Vehicles di Bolzano ha portato, come riferisce l’Ansa, la Procura di Trento ad aprire un fascicolo a carico di ignoti per minacce aggravate da finalità di terrorismo.

La matrice della lettera, che sembrerebbe essere stata semplicemente imbucata e non spedita via posta, è di tipo anarchico, con la missiva che conteneva anche parole di sostegno ad Alfredo Cospito, l’anarchico al 41 bis in sciopero della fame contro il regime detentivo del carcere duro.

Sdegno, ovviamente, da parte del mondo della politica sia nazionale che locale. In questo senso, è intervenuto così il deputato e coordinatore per il Trentino di Fratelli d’Italia Alessandro Urzì: “Le minacce costituiscono una chiara sfida ad un obiettivo simbolico quale lo era stato il dirigente dell’Ansaldo gambizzato da Cospito. Non sia concesso nessuno spazio, anche attraverso il confronto sul 41 bis, a posizioni ambigue sulla fermezza che lo Stato deve assumere verso coloro che si pongono in posizione di sfida minacciando incolpevoli dirigenti di azienda. Nessuno in Italia deve avere paura di lavorare”.

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