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Cronaca

Processo "Perfido", ammesse le parti civili. Lona-Lases chiede un risarcimento da 500mila euro

Con il comune cembrano anche la Provincia e i sindacati

Il Comune di Lona-Lases, la Provincia autonoma di Trento, i sindacati Fillea Cgil e Filca Cisl, l'associazione Libera, e Altrotrentino, società editrice di 'Questotrentino'. Sono le parti civili ammesse al processo Perfido, cominciato nella mattinata di venerdì 21 gennaio a Trento. Si tratta del primo procedimento in Trentino per una presunta infiltrazione di 'ndrangheta, nello specifico nel settore del porfido.

Gli imputati sono 18: devono rispondere di associazione a delinquere di stampo mafioso, violenza e voto di scambio. Tra le parti civili anche tre operai di origine cinese vittime che secondo la procura sarebbero stati ridotti in schiavitù. Il Comune di Lona-Lases, attualmente commissariato, e la Provincia hanno già formalizzato la richiesta di risarcimento, non inferiore ai 500mila euro.

"Crediamo sia fondamentale una presa di posizione decisa contro ogni tentativo di mafia e ‘Ndragheta di farsi spazio nel nostro territorio" affermano i segretari provinciali di Cgil e Cisl, Andrea Grosselli e Michele Bezzi, con i segretari generali di Fillea e Filca, Sandra Ferrari e Fabrizio Bignotti.

"Questo è il momento di affermare con determinazione da che parte stiamo, sostenendo la centralità della lotta alla malavita. Anche in questa circostanza, come in passato, siamo pronti a fare la nostra parte per difendere i diritti dei lavoratori e per tutelare le realtà economiche oneste. È importante mettersi in campo con convinzione, senza polemiche di alcun tipo" dicono i rappresentanti delle sigle.

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