rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Tribunale

Processo Perfido: altre due condanne in Trentino

Su di loro grava anche la pena di interdizione perpetua dai pubblici uffici e l'obbligo di risarcire tre operai, la Provincia, il comune di Lona Lases, l'associazione Libera, la Fillea Cgil e la Filca Cisl 

Condannati a 10 e 8 anni Domenico Morello e Pietro Denise, imputati nei procedimenti giudiziari che sono seguiti a “Perfido”, la maxi operazione sulle infiltrazioni mafiose nel settore del porfido in Trentino. La sentenza è stata letta davanti agli imputati presenti in videocollegamento e alle parti civili dal giudice Stefan Tappeiner.

Tutta la vicenda sulla maxi operazione "Perfido"

I due imputati avevano chiesto il rito abbreviato condizionato. Su di loro grava anche la pena di interdizione perpetua dai pubblici uffici e l'obbligo di risarcire sia i tre operai di origine cinesi che secondo quanto raccolto dall'accusa erano stati ridotti in schiavitù, sia la Provincia autonoma di Trento, il comune di Lona Lases, l'associazione Libera, la Fillea Cgil e la Filca Cisl per danno d'immagine.

Fugatti: “Risarcimento, un ottimo risultato”

“Non possiamo che rinnovare la nostra fiducia nella magistratura e nelle forze dell’ordine, punto di riferimento per la tutela della sicurezza di tutti e per fare in modo che in Trentino l’economia e l’amministrazione degli interessi collettivi siano sempre libere da qualsiasi sopruso e infiltrazione del crimine organizzato. Anche la comunità tutta, così come le istituzioni dell’autonomia, sono chiamate a fare la propria parte, per vigilare costantemente e impedire che fatti analoghi e gravissimi, come quelli all’attenzione delle aule giudiziarie in questa vicenda, possano ripetersi - commenta il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti -. Un ottimo risultato che premia anche lo sforzo della nostra Avvocatura e che riconosce il danno arrecato all’immagine della nostra comunità”.

L'altro risarcimento

I giudici Tappeiner, Dorfmann e Secchi hanno dunque condannato i due imputati anche al pagamento dei danni d’immagine per le parti civili, riconoscendo a Cgil del Trentino e a Cisl, difese dagli avvocati Giovanni Guarini e Alessio Giovanazzi, un risarcimento di 50mila euro.

Una sentenza, questa, che le sigle sindacali confederali insieme alle categorie Fillea e Filca accolgono con soddisfazione “consci della gravità degli episodi accaduti in Val di Cembra, delle pesanti vessazioni, dei maltrattamenti, ricatti e violenze di cui sono stati oggetto i lavoratori” si legge in una nota.

"Oggi come un anno fa confermiamo l’opportunità di esserci costituiti parte civile – affermano i sindacati -. Una scelta che dimostra la nostra netta presa di posizione contro i fenomeni criminali e l’impegno, anche sui luoghi di lavoro, a mantenere alta l’attenzione contro il rischio, più che concreto, che interessi mafiosi si approprino di spazi della nostra economia e comunità".

Per quanto riguarda il risarcimento del danno i sindacati confermano che verrà finalizzata al sostegno di iniziative per la diffusione della cultura della legalità e il contrasto all’illegalità.

Ultime notizie

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Processo Perfido: altre due condanne in Trentino

TrentoToday è in caricamento