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Cronaca San Giuseppe / Piazza Venezia

Movimento 9 dicembre: la protesta si trasferisce in città

Da questa mattina il presidio si è trasferito in città, di fronte al Tribunale di Trento, ma i manifestanti sono pochi: "La maggior parte delle persone qui pensa di stare ancora bene, quando ci si sveglia è troppo tardi" dicono. La protesta è pacifica: volantinaggio e traffico rallentato

Sono rimasti in pochi i manifestanti del movimento che anche a Trento a partire dal 9 dicembre è sceso in piazza per "fermare l'Italia". In realtà nei presidi di Trento e di Rovereto quello che stanno facendo ormai da una settimana e che continuano a fare è rallentare il traffico consegnando agli automobilisti volantini pieni di rabbia e disperazione. Una protesta pacifica (a differenza quanto succede in altre città, come a Torino dove ci sono stati episodi di minacce ai commercianti e vandalismo) che si è trasferita oggi da via Spini ai giardinetti di fronte al Tribunale, punto "caldo" del traffico cittadino. 

Fanno capire che se fossero di più potrebbero anche bloccare il traffico, ma sono in cinque o sei a darsi il cambio per il volantinaggio. Non vogliono essere chiamati "forconi", dicono che si tratta di "qualcosa di diverso, qualcosa di più grande, che coinvolge fasce sociali diverse e che si sta diffondendo su facebook". Certo, lo scarto tra le "presenze" sul gruppo facebook (solo per il Trentino sono più di 2000) e quanti scendono in strada al freddo per manifestare, è evidente. "La gente pensa che basti mettere "mi piace" per partecipare a questa manifestazione, ma non capiscono che è ora di svegliarsi, di fare qualcosa". Già, ma cosa? "Mandare tutti a casa" dice uno dei manifestanti, imprenditore artigiano, 50 anni "ci hanno tolto tutto, ci hanno costretti loro a scendere in piazza, perchè l'unica cosa che non ci hanno tolto ancora è la dignità".

Corregge il tiro un ragazzo più giovane, 19enne, dipendente in un'azienda agricola: "non sono solamente le tasse che uccidono l'economia, ma anche la burocrazia" spiega "ci vuole semplificazione ma per farla bisogna che i politici lavorino e non che pensino solamente a problemi loro, che loro stessi hanno creato; basta guardare al caso della decadenza di Berlusconi: si è parlato solo di quello per un mese, ma nessuno fa qualcosa per tentare di risollevare la situazione, per creare posti di lavoro, chiediamo solo di lavorare, siamo un Paese di lavoratori". La protesta andrà avanti anche domani, in accordo con la questura, mentre non è ancora chiaro se i presidi possano continuare anche domenica e lunedì. Martedì anche i manifestanti trentini saranno a Roma, per una protesta le cui dinamiche sono davvero difficili da prevedere.

Le auto che passano accanto al presidio rallentano anche spontaneamente, ormai la protesta è conosciuta, molti prendono un volantino, autisti di camioncini e furgoni suonano il clacson per esprimere solidarietà. "Vorremmo coinvolgere tutte le categorie economiche, operai, imprenditori, anche gli avvocati che escono dal tribunale" spiegano "perchè chi è qui è stato svegliato in modo traumatico, per un fallimento, un licenziamento, o perchè non ce la fa più, ma chi sta bene non pensa a queste cose e in Trentino pensiamo di essere in un guscio che ci protegge da quello che succede fuori...non è così"

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