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Cronaca Centro storico / Piazza Duomo

Studenti in piazza Duomo contro "lo smantellamento della scuola"

"Uno dei tanti esempi è l'istituto d'arte Vittoria: situato in un edificio in affitto da 27 anni per un milione di euro all'anno. Un edificio mai adeguato, non a norma, ma utile solo a speculare sull'istruzione"

Un centinaio di studenti degli istituti superiori di Trento si è riunita in piazza Duomo contro "lo smantellamento della scuola utile solo a finanziare le varie lobby trentine". Gli studenti scendono in piazza per un'altra scuola, fatta d'investimenti veri ed indirizzati agli studenti stessi, fatta di democrazia dal basso, fatta di scelte autonome e non dettate dal fianziatore di turno.

"Uno dei tanti esempi citati ma esemplare anche poichè recente come  fatto, è quello dell'istituto d'arte Vittoria. Istituto situato in un edificio in affitto da 27 anni per un  milione di euro all'anno. Un edificio mai adeguato, non a norma, ma utile solo a speculare ancora un'ennesima volta sull'istruzione. Gli studenti ribadiscono come non vogliono cadere nel tranello della banalizzazione fatta dall'ass. Dalmaso, che ribadisce la necessità di un nuovo polo all'Italcementi. Anche gli studenti  sono abbastanza grandi per capire che sotto questa manovra è in atto l'ennesima speculazione edilizia passata come riammodernamento della formazione; tutto ciò mentre le cattedre saltano, l'influenza dei privati o misti si fa sempre più pressante, dove la democrazia negli istituti poco vale".

"Un settore, quello della scuola,  che oramai è messo alle strette dalle politiche d'austerity, che oramai sta crollando, proprio come concretamente avviene con i suoi edifici. Tutto questo è testimoniato da edifici inadeguati che cadono  a pezzi , spesso fuori norma ed inadatti a livello strutturale. Ne è un esempio il liceo artistico Vittoria, edificio che da ben 27 anni viene pagato 1mil di euro/anno continuando ad  alimentare le lobby del mattone della nostra provincia, e che neanche 4 mesi fa, un incendio nei bagni ha rilevato la sua inadeguatezza sia strutturale che normativa.  La frequente mancanza di materiali, lamentata soprattutto dagli studenti degli istituti d'arte, è solo una delle conseguenze della continua speculazione che sta lentamente danneggiando la scuola pubblica trentina.  Con i 27 milioni pagati dalla nostra comunità non era più facile risolvere questo tipo di problemi anni ed anni fa? O preferiamo ancora una volta credere alle favole del ricco Trentino, dove con una bacchetta magica la giunta provinciale preferisce il comprare nuovi edifici invece che ristrutturare le inefficienze tecnico-edili? La scuola cade nel baratro, e noi vogliamo determinare il nostro futuro e quello della formazione pubblica, senza aspettare che qualcuno cucini ricette alle quali non crediamo più. Non staremo in silenzio e saremo ancora una volta in piazza, come quest'autunno, per una scuola laica e solidale!".

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