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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Oltrefersina

Lavoro, presidio alla Fortglas: il titolare paragonato a Hitler

Ennesimo presidio da parte del sindacato di base per protestare contro la presunta discriminazione: "Gli iscritti a Cisl e Uil hanno ricevuto buste paga arretrate mentre quelli iscritti al sindacato di base no"

In mattinata davanti alla ditta Fortglas si è svolto l'ennesimo presidio da parte del sindacato di base per protestare contro la presunta discriminazione nei confronti dei lavoratori iscritti al sindacato di base multicategoriale rispetto alle altre sigle sindacali. In particolare oggi due sindacalisti sono saliti sulla staccionata dell'azienda facendo la parodia del capo dell'azienda (di origine altoatesina) paragonandolo adirittura ad Adolf Hitler. Un atteggiamento ironico ma probabilmente eccessivo: tant'è che il proprietario ha chiamato la polizia ed è partita la denuncia.

Abbiamo parlato con Fulvio Flammini, leader dei sindacalisti in protesta: “La Fortglas è una società che produce vetri speciali. Questa società nell'ultimo periodo è andata in crisi pur avendo avuto un gran successo ed essendo una delle aziende nel nord Italia più conosciute e preparate per quanto riguarda il campo dei vetri speciali - afferma il sindacalista -. Tuttavia l'azienda è andata in crisi ed è stata sostanzialmente tolta dalle mani della famiglia che la gestiva e presa in mano da un dirigente che è titolare anche di un'altra impresa in Alto-Adige, è quindi subentrata una nuova impresa. Succede allora che Cisl e Uil firmano un accordo con questa azienda per la cassa integrazione; noi questa cosa qua l'abbiamo contestata perché riteniamo che la cassa integrazione sia fittizia", afferma ancora Flammini.

"E' stato quindi firmato questo accordo di cassa integrazione dalla durata di dodici mesi che comunque non è stato ancora approvato dal ministero. Succede poi che 18 dipendenti su 35 in cassa integrazione vengono recuperati nell'organico della nuova impresa. Vengono assunti con contratti innovativi a tempo determinato. I 17 dipendenti rimasti esclusi, invece, sono stati gestiti nel seguente modo: gli iscritti a Cisl e Uil hanno ricevuto buste paga arretrate mentre quelli iscritti al sindacato di base no - sostiene Flammini -. Con questo sistema hanno diviso il personale in due blocchi, chi è occupato e chi invece no. Fra gli occupati c'è stata un ulteriore divisione a seconda del sindacato a cui si è iscritti, c'è stata una vera e propria discriminazione", dice il sindacalista.

"Abbiamo quindi fatto un presidio poiché questi operai sono senza stipendio dal mese di ottobre. Per adesso è tutto fermo dato che la cassa integrazione straordinaria deve essere approvata dal Ministero del lavoro e, stando alle ultime indiscrezioni da parte dell'Inps, non è detto che questa cassa integrazione venga approvata. Abbiamo denunciato la cosa alla Procura della
Repubblica appunto perché c'è una chiara matrice discriminatoria", afferma il sindacalista.
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