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La segnalazione / Povo

La porta è rotta da mesi, tanti i danni al centro del riuso. Filippi: "Siamo stanchi"

Il consigliere di circoscrizione Filippi racconta che negli ultimi mesi sono stati diversi gli episodi di furti e danneggiamenti al centro del riuso, resi possibili anche dalla mancata sostituzione della porta di ingresso

Quasi nove mesi senza una porta e diversi eventi di vandalismi e danneggiamenti. È quanto accade da dicembre del 2021 al centro del riuso aperto all’interno dell’edificio della Circoscrizione di Povo. A raccontare questi mesi di incursioni, furti e danneggiamenti a fine agosto è stata Laura Filippi, consigliere della circoscrizione e volontaria fondatrice di questa realtà.

Danni al centro del riuso di Povo, marzo 2022

Il centro del riuso è aperto da un paio di anni ed è tra i più frequentati in zona. “Viene anche gente dalle valli” racconta Filippi. In questo posto la gente porta oggetti, mobili e vestiario in buono stato che non usa più e le volontarie, insieme a Laura, lo donano alle persone che ne hanno più bisogno.
 

La rottura della porta

A dicembre del 2021, però, la porta di ingresso di quella stanza si è rotta e non è più stata sostituita. Trovandosi nell’edificio della Circoscrizione, che rimane aperto fino a quando le altre realtà non hanno terminato le loro attività, quella stanza al terzo piano è stata più volte teatro di vandalismi e danneggiamenti. L’edificio ospita infatti, oltre agli uffici e alla sala del Consiglio, anche altre sale: una multiuso, quella delle associazioni e quella video. Capita quindi che la porta dell’ingresso generale rimanga aperta fino a sera tardi.

La porta rotta al centro del riuso di Povo

“Abbiamo chiesto più volte che la sostituissero ma non ci hanno risposto - racconta Filippi -. Stanchina non risponde alle mie e-mail, solo ieri sera (lunedì 22 agosto ndr) il sindaco mi ha risposto su Messanger dicendo che avrebbe chiesto agli uffici. Nei mesi io e mio marito abbiamo comprato un pannello in compensato e abbiamo cercato di chiudere così la porta, ma è stato sfondato, non sappiamo da chi. Passiamo le nostre giornate a sistemare i danni”.

La situazione denunciata

Negli orari in cui il centro non è presidiato dalle volontarie, non essendoci una porta con serratura utilizzabile per chiudere tutto quello che vi è custodito all’interno, da qualche mese più di qualcuno sale fino al terzo piano, entra dentro e, nelle migliori delle ipotesi, porta via ciò che di loro interesse. Nelle migliori delle ipotesi, appunto, perché quello che Filippi e le altre volontarie si trovano spesso a dover fare da mesi è ripulire e sistemare il caos che più volte hanno trovato al loro arrivo.

Danni al centro del riuso di Povo, maggio 2022

“Sono tanti i danni che troviamo e sistemiamo - continua Filippi -. Una volta sono stati identificati dei ragazzini per alcuni danneggiamenti, ma abbiamo continuato a trovarne. Recentemente una persona è entrata alle 20.30 portando via un tavolo con delle sedie, nonostante il centro fosse chiuso. Quelle cose le regaliamo a chi ha bisogno, finché viene portato via qualcosa non fa nulla, ma siamo stanchi di trovare e dover sistemare tutti quei danni. Abbiamo bisogno che il Comune intervenga. Non ci serve chissà che, non vogliamo una porta in vetro temperato, ci basta anche un cancello di ferro da chiudere quando andiamo via e per proteggere quello che c’è dentro”.

Oltre al caos, alle scritte e ai disegni osceni lasciati dai vandali durante i loro passaggi, Filippi racconta anche di un episodio in cui sono stati usati gli estintori nella stanza senza un motivo, sporcando tutto e sprecando la polvere. “Non possiamo andare avanti così - prosegue Filippi -. Ho pensato tante cose, anche di mettere una telecamera a mie spese, ma non so quanto servirebbe. Esternamente mi hanno detto che non si può per questioni di privacy. I danni li fanno anche nei bagni dell’edificio, rubano tutto quello che possono portare via e fanno i loro bisogni per terra”.

La situazione per Laura e tutte le persone che aiutano al centro, è diventata insostenibile, quasi da pensare di lasciare tutto. Eppure quel centro funziona ed è un posto dove chi ne ha più bisogno può andare per avere vestiti o oggetti di prima necessità. Per questo motivo resistono, o almeno ci provano.

Il sindaco di Trento, Franco Ianeselli ha assicurato che l’Amministrazione è pronta a intervenire. “Prendo in carico la questione - afferma il primo cittadino trentino a TrentoToday -. Queste sono situazioni che normalmente non arrivano direttamente al sindaco. A fronte di questa sollecitazione diretta, verifichiamo affinché vi sia la sostituzione. I fabbricati del Comune sono diversi, prendiamo atto di questa segnalazione e interveniamo”.

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