La mano di un piromane dietro gli incendi alle auto a Trento

C’è un’unica mano dietro le auto incendiate in via Tommaso Gar e gli altri casi di automobili andate a fuoco. Ne è convinta la polizia di Trento, che sta dando la caccia a un piromane.

Non una semplice ipotesi perché gli inquirenti hanno un identikit: un uomo già identificato e che ora i poliziotti devono solo trovare. Si tratterebbe di un uomo di 28 anni origini africane senza fissa dimora, con problemi psichici e irregolare sul territorio italiano. Il sospetto è stato anche visto da alcuni residenti, che hanno raccontato di aver notato l’uomo nei paraggi quando le auto hanno iniziato a prendere fuoco.

Le telecamere inchiodano il sospetto

La svolta però è arrivata dopo aver visto alcune immagini delle telecamere di sorveglianza, che hanno inchiodato il presunto piromane. Da alcuni fotogrammi delle spycam installate in città, i poliziotti hanno concluso che il 28enne possa essere non solo l’autore degli incendi davanti all’Università di Lettere ma anche di alti episodi avvenuti in città nei giorni scorsi.

Questo significa che ci potrebbe essere la mano del giovane africano anche dietro altri roghi. Quali? L’auto parcheggiata in via Grazioli andata a fuoco il 9 maggio; l’incendio all’alba del 10 maggio di due auto davanti al palazzo della Regione in piazza Dante; il principio d’incendio di un bus turistico tra il 13 e il 14 maggio. 

Auto a fuoco nella notte, è la quarta in un mese

Il profilo del presunto piromane è anche compatibile con il movente. Infatti le auto date alle fiamme non sono in nessun modo legate a persone con ruoli pubblici o istituzionali o a portatori di interesse pubblico. Se già prima era debole l’ipotesi delle minacce o ritorsioni, adesso è praticamente esclusa. La polizia è ormai convinta che, a innescare la scintilla degli incendi alle auto a Trento, sia stata la mano di un folle. Lo stesso che a breve potrebbe essere fermato e accusato di almeno due incendi nell’ultimo mese.