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Cronaca Piazza Dante

Combustibile dai rifiuti a Ischia Podetti entro il 2017, ma non verrà usato nei cementifici trentini

L'aggiornamento del Piano provinciale smaltimento rifiuti contiente il progetto di un impianto per l'estrazione di combustibile solido dal residuo da realizzare entro il 2017 a Ischia Pdetti, dove ora sorge la discarica di Trento. Scartata l'ipotesi di usare il combustibile per i forni Italcementi delle Sarche. Nel frattempo le 60mila tonnellate di residuo trentino andranno a Verona e Bolzano

Archiviato il progetto dell'inceneritore il 4° aggiornamento del Piano provinciale di smaltimento dei rifiuti presentato dall'assessore Mauro Gilmozzi alla terza commissione prevede la chiusura delle discariche trentine, ad eccezione di quella di Trento e di quella di Rovereto, presso i Lavini di Marco, entro fine 2014. I bandi andati deserti per il mega-progetto dell'inceneritori mostrano come l'opera sia ritenuta sconveniente da un punto di vista economico. Si era parlato di una struttura in grado di smaltire 100mila tonnellate all'anno di rifiuti quando i dati mostrano che, fortunatamente, la produzione di residuo in Trentino è scesa ormai sotto le 60mila tonnelate con una percentuale di differenziata che si aggira attorno al 75%.

All'interno del Piano è contenuta la proposta di smaltire questa quantità di residuo presso il termovalorizzatore di Bolzano, inaugurato da poco e già fermo a causa di problemi tecnici nel processo di combustione, e di Verona fino al 2017. Una soluzione "provvisoria" in attesa della realizzazione del tanto discusso impianto di trasformazione del residuo in combustibile solido, sempre ad Ischia Podetti, a nord di Trento dove ora sorge la discarica del capoluogo. Per ora sembra che il destino del combustibile solido ottenuto non sia quello di essere poi bruciato in Trentino (si era parlato dei forni dei cementifici delle Sarche e di Tassullo) ma in strutture di dimensioni maggiori come centrali termoelettriche fuori provincia. 

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