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Cronaca Povo

Disagi sulla linea 5: petizione in rete di studenti e residenti a Povo

Una petizione on line per chiedere "l'aumento della frequenza , nelle ore di punta, delle corse della linea n.5. Questo al fine di tamponare l'attuale situazione di crisi". Si chiede anche un tavolo permanente

Una petizione on line per chiedere "l'aumento della frequenza , nelle ore di punta, delle corse della linea n.5. Questo al fine di tamponare l’attuale situazione di crisi". A scriverla è stato il rappresentante degli studenti della facoltà di Ingegneria di Mesiano Rocco Di Filippo, che ha raccolto le proposte arrivate a Trento Today da un residente a Povo e da uno studente che, lo scorso 27 settembre, è rimasto leggermente ferito - con altre due persone - mentre era sul 5 di ritorno dall'università perché il mezzo era troppo pieno. 

Nei giorni seguenti avevamo anche contattato, assieme a Mattia Chenet, lo studente di cui sopra, l'assessore ai trasporti del Comune di Trento, Michelangelo Marchesi, che aveva promesso di essere disponibile ad un incontro con gli studenti per discutere del problema, pur sottolineando che le risorse sono quelle che sono e che non c'è coordinamento con l'università sulla questione mezzi pubblici. Rocco Di Filippo ha chiamato l'assessore due volte e gli ha scritto un'email, a cui però non c'è stata risposta. Di qui la decisione di raccogliere le firme per tentare di mettere insieme le esigenze di studenti e residenti nelle fasce orarie più frequentate, ma anche per chiedere - oltre che al Comune anche ad Università e Trentino Trasporti - di creare un tavolo permanente per trovare una soluzione. 
 
 
La petizione, che riportiamo qui sotto integralmente, su Facebook a questo link.
 
 
 
 
 
All’assessore ai trasporti del Comune di Trento Michelangelo Marchesi,
 
Ai direttori di dipartimento dell'Università degli Studi di Trento prof. Marco Tubino,  prof. Claudio Migliaresi e prof. Andrea Pugliese
 
Al presidente Trentino Trasporti, Franco Sebastiani
 
I firmatari di questa lettera, cittadini residenti e studenti di Povo e Mesiano, intendono porre all’attenzione dei destinatari la grave situazione in cui versano i trasporti che collegano queste zone con il centro di Trento.
Si è preso coscienza dell’importanza di segnalare con forza e solerzia questo problema anche a seguito dell’incidente avvenuto il 27 settembre scorso, quando a bordo di un autobus strapieno è esploso uno dei vetri di contenimento che, solo per fortuna, ha causato ferite lievi a tre persone che erano a bordo, tra cui due studenti.
 
I motivi di questa lettera si fondano però principalmente sul disagio quotidiano che vivono i residenti di Povo e gli studenti universitari che hanno l’autobus come unico mezzo di trasporto urbano per raggiungere la collina. Disagio causato da autobus pieni ben più del massimo imposto dalle norme di sicurezza, i cui autisti spesso sono costretti, dal limite del mezzo, a saltare fermate o scrivere "fuori servizio" sui pannelli luminosi dei mezzi perché questi sono troppo pieni per farci salire ancora qualcuno.
 
Si assiste inoltre a scene non consone ad una cittadina civile com’è Trento ogni volta che i passeggeri sono costretti a stiparsi in maniera per nulla dignitosa come sardine in spazi angusti. E’ triste constatare che coloro che sono costretti a subire queste circostanze sono quei cittadini e quegli studenti che non potrebbero, da soli, trovare alternative al trasporto pubblico. Se a questo aggiungiamo poi che sono stati decisi tagli corposi al trasporto urbano e che si parla di aumento del prezzo dei biglietti ci sembra che le prospettive future siano addirittura peggiori delle circostanze attuali.
 
Per le ragioni sopraesposte vogliamo perciò chiedere ai destinatari della lettera, ognuno per le sue competenze e possibilità, che si adoperino per trovare una soluzione a questo disagio che coinvolge, fra studenti e residenti, diverse migliaia di persone. Dal nostro punto di vista crediamo assolutamente necessarie nel breve termine l’adozione dei 2 seguenti provvedimenti:
 
-Aumento della frequenza , nelle ore di punta, delle corse della linea n.5. Questo al fine di tamponare l’attuale situazione di crisi.
 
-Creazione di un tavolo permanente di confronto fra Università, Comunità residente e Trentino Trasporti per la gestione futura delle problematiche legate al trasporto in collina. Questo per evitare di dover affrontare ogni volta queste circostanze a colpi di petizioni, trattandosi infatti di un problema che va avanti da anni e che, verosimilmente, andrà tenuto sotto controllo anche in futuro.
 
Sicuri di una vostra repentina risposta, speriamo nella buona riuscita di quest’azione.
 
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