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Cronaca Brentonico

Ucciso a Brentonico dopo una lite: arrestato pastore di 36 anni

E’ stato arrestato nella serata di ieri Adrian Iordache, trentaseienne rumeno, pastore, ritenuto responsabile dell’uccisione di Stelien Codreanu, presso “Malga Susine”

E’ stato arrestato nella serata di ieri Adrian Iordache, trentaseienne rumeno, pastore, ritenuto responsabile dell’uccisione di Stelien Codreanu, presso “Malga Susine” a Polsa di Brentonico. I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Provinciale i di Trento, unitamente ai Carabinieri del Comando Stazione di Brentonico (di fatto i primi intervenuti sul luogo del delitto lo scorso 12 settembre a seguito della (tardiva) chiamata d’emergenza al 112 da parte del reo), ieri sera hanno fermato l’uomo dando esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP di Rovereto, dott. Dies, su richiesta del dott. De Angelis, PM incaricato dell’indagine che, dopo aver ricevuto le prime documentazioni da parte della Stazione di Brentonico, ha inteso delegare l’attività specifica di ricostruzione esatta dei fatti al Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Provinciale dei Carabinieri di Trento.
Un primo tassello sui fatti è stato posto con l’esito dell’autopsia, condotta sul cadavere del pastore rumeno, che avrebbe confermato la gravità della ferita sul cranio del deceduto proprio perché provocata da un colpo compatibile con l’oggetto sequestrato dalla Scientifica: una zappetta da orto a manico lungo.
Proprio la Squadra Rilievi Scientifici del Nucleo Investigativo di Trento ha ieri proceduto ad un sopralluogo dettagliatissimo del quale darà riservata notizia al Pubblico Ministero nei prossimi giorni. Oggetto del controllo sono state le aree interessate dal delitto, quindi la angusta stanza ove riparavano i pastori e le zone verdi antistanti, probabile luogo dove è stato vibrato il colpo letale la sera dello scorso 11 settembre.
L’assunzione incessante di testimonianze su tutti i soggetti che potevano riferire nel merito del gravissimo accaduto ha permesso ai militari di verificare le prime dichiarazioni confessorie dell’omicida e di confezionare un quadro chiaro che ha convinto il GIP di Rovereto ad emettere l’ordinanza a carico di Iordache, dichiarando nel corpo del testo che in capo all'indagato pende “il concreto pericolo di commissione di ulteriori gravi reati della stessa specie, come si può desumere dal fatto che il grave atto di aggressione è stato compiuto senza alcuna possibile giustificazione e sulla base di motivazioni pressoché assenti”. L’uomo è stato condotto in carcere a Spini di Gardolo. Dovrà rispondere del reato di omicidio preterintenzionale (pena prevista della reclusione da 10 a 18 anni).

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