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Cronaca Centro storico / Via Giuseppe Verdi

Addio a Paolo Prodi, insigne storico: fu il primo rettore dell'Università di Trento

Si è spento a Bologna, all'età di 84 anni, uno dei più importanti storici italiani. Grande studioso del Concilio di Trento, città dove resse la neonata università negli anni '70

Si è spento ad 84 anni a Bologna Paolo Prodi. Insigne storico, profondo conoscitore, tra le sue tante aree di ricerca, del Concilio di Trento, città dove contribuì allo sviluppo l'Università di cui fu primo rettore dal 1972 al 1977, quando l'Istituto superiore universitario di Scienze Sociali fondato nel 1962 fu riconosciuto ufficialmente come libera università. I suoi insegnamenti di Storia moderna a Trento e le sue ricerche contribuirono a formare una nuova visione del Concilio e della città come "crocevia della politica europea" dell'epoca. All'interno dell'ateneo trentino fondò nel 1973 l'Istituto Storico Italo-germanico; fu anche preside della neonata Facoltà di Lettere dal 1985 al 1988. Membro dell'Accademia Austriaca delle Scenze e dell'Acccademia Nazionale dei Lincei, Prodi è stato tra i fondatori della casa editrice Il Mulino. 

"Ha lasciato  un segno indelebile a Trento - questo il messaggio del Presidente del Consiglio  provinciale Bruon Dorigatti - futuro. Figlio della migliore cultura popolare cattolica, uomo di lettere e di studi, è stato anche uno dei massimi studiosi del Concilio di Trento. Complessivamente la sua opera ha davvero aiutato la nostra comunità e la nostra autonomia speciale a interpretare le migliori strade per il proprio sviluppo".

Il Presidente della Provincia Ugo Rossi lo ha annoverato tra "padri dell'Autonomia" nel messaggio di cordoglio inviato questa mattina al fratello Romano: "Il Trentino non dimentica e gli è grato per il fondamentale apporto che ha saputo dare allo sviluppo della nostra Università, della quale è stato primo rettore, e dell'Istituto Storico Italo-Germanico. La sua visione di un regionalismo illuminato e aperto è uno dei punti di riferimento che guidano oggi la nostra Autonomia, tra i cui "padri" va annoverato anche Paolo Prodi. I suoi insegnamenti continueranno ad essere per noi e per tutti i trentini una grande lezione ed una prospettiva sempre attuale."

«Paolo Prodi ha tracciato una strada – ricorda il rettore Paolo Collini – non soltanto come storico e autorevole studioso del Concilio di Trento. Vedeva l’Università di Trento come un ponte verso l’Europa. La sua idea di un ateneo accogliente, aperto al confronto e dialogante, con lo sguardo rivolto alla dimensione internazionale, ma anche ai nostri vicini di Alto Adige, Tirolo e del mondo tedesco ha segnato la storia della nostra università. Tuttora proseguiamo il suo disegno nel costruire questi rapporti e nel promuovere collaborazioni sempre più stabili e fruttuose. Il suo ricordo e il suo esempio, oltre alle numerose attività scientifiche che ha contribuito ad avviare, hanno dato solidità e reputazione al nostro Ateneo e reso il Trentino un luogo più aperto e intellettualmente vivace. Esprimo da parte di tutta la comunità accademica il più vivo rammarico per la sua scomparsa».
 

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