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Osservatorio Balcani: la salvezza potrebbe arrivare dal Friuli

Durante un incontro tenutosi a Pordenone tra il vicepresidente della Provincia Olivi e la presidente della regione Friuli Debora Serracchiani è emersa la possibilità che l'ente, a rischio a causa dei tagli al budget, possa avviare una collaborazione con l'ente regionale friulano

Potrebbe arrivare dall'est (e da dove altrimenti?) la garanzia di una continuità per l'Osservatorio sui Balcani e Caucaso, ente indipendente finanziato dalla Provincia di Trento, minacciato da tagli di budget e licenziamenti. La regione Friuli Venezia Giulia potrebbe entrare nell'ente, attivo a Rovereto da quindici anni, tramite l'Ince, Iniziativa Centrale europea, un ente regionale fondato nel 1989 che riunisce tutti gli ambasciatori di area centro-europea. Della possibile collaborazione si è parlato ieri ad un incontro tenutosi a Pordenone tra il vicepresidente della Provincia autonoma di Trento Alessandro Olivi e la presidente della regione Friuli Debora Serracchiani.

Naturalmente quella tra Osservatorio e Ince è solo una delle collaborazioni potenziali tra i due territori: "La Regione Friuli Venezia Giulia ha due università e una ne abbiamo noi, ed entrambi abbiamo centri di ricerca di eccellenza in ambiti diversi - ha detto Olivi -. Dobbiamo innanzitutto censire le diverse realtà e i settori che coprono, legno, meccatronica, Ict, credito e così via, e quindi favorire lo sviluppo di forme di coordinamento al servizio tanto delle imprese trentine quanto di quelle del friuli Venezia Giulia, affinché possano accedere a servizi e facilitazioni nei due territori a seconda delle diverse esigenze, ed evitando di senza duplicare modelli e strutture". 

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