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Cronaca Villazzano / Via Marzòla

"M49 va catturato, poi forse trasferito all'estero". Marzola presidiata dai forestali

Fugatti rilancia l'ipotesi, rimasta sulla carta, a suo tempo avanzata dal ministro Costa. Nel frattempo la Marzola rimane presidiata dalla forestale

L'ordinanza di cattura di M49 resta valida, quindi va catturato. Questa la comunicazione del presidente Fugatti dopo la clamorosa seconda evasione dell'orso più famoso d'Italia dal recinto del Casteller. Una nuova ordinanza non ci sarà, perché non ce n'è bisogno: resta valida quella del 1° luglio 2019, quando l'orso scappò dal recinto elettrificato per la prima volta.

Nessuna ipotesi abbattimento, stando a quanto ha riferito il governatore in aula, vista anche la recente sentenza del Tar che ha di fatto sospeso l'ordinanza della Provincia per abbattere l'orsa JJ4, responsabile dell'aggressione ai danni di due cacciatori sul monte Peller.

Questa volta l'orso fuggitivo è munito di un radiocollare che segnala ogni 15 minuti la sua posizione. Nel corso della giornata è stato localizzato nei boschi della Marzola. Stando alle notizie diffuse dalla Provicia sarebbe fermo, e non in movimento. Ma visto che nessuno l'ha ancora propriamente avvistato è lecito supporre che il segnale potrebbe arrivare solamente dal radiocollare, sfilato dall'animale.

L'area dalla quale arriva il segnale è presidiata dai forestali. La Provicia ha anche annunciato "attività straordinarie di monitoraggio a cura dei forestali per garantire la sicurezza dei cittadini". Non è escluso che i sentieri vengano interdetti ad escursionisti e cliclisti. 

Nel frattempo il ministro dell'Ambiente Sergio Costa torna a chiedere, con toni molto "emotivi", la libertà per l'orso da lui ribattezzato Papillon, ed ha inviato gli ispettori dell'Ispra a Trento. Nella giornata di domani è prevista un'ispezione al recinto, certificato dallo stesso ente statale, dal quale l'orso è fuoriuscito, stavolta rompendo i tondini di ferro da un centimetro della gabbia.

Così come promesso da Costa ad aprile, ai tempi della seconda cattura, anche Fugatti ha detto di volersi muovere per "individuare aree idonee, fuori provincia o all’estero, ad ospitare adeguatamente l’orso in questione, un passo utile anche in considerazione dell’oggettivo sovraffollamento di plantigradi nel territorio trentino".

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