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Cronaca

Furti e truffe online da un milione di euro: arresti anche in Trentino Alto Adige

Almeno 260 le vittime. Le persone indagate per la commissione di oltre 300 colpi in tutta Italia sono 37

L’hanno rinominata operazione “Ghost”, fantasma, proprio per la difficoltà avuta dagli inquirenti nell’identificare gli autori materiali della maxi truffa da un milione di euro che nelle prime ore di ieri, giovedì 16 giugno, ha portato all’arresto di 16 persone tra l’Emilia Romagna e il Trentino Alto Adige (province di Reggio Emilia, Bologna e Bolzano). “Fantasmi” grazie all’aiuto di soggetti terzi compiacenti che, dietro compenso, attivavano carte PostePay utilizzate poi dalla banda per commettere reati: centinaia di delitti tra i quali truffe aggravate, utilizzi indebiti e riciclaggio.

L’indagine, condotta dai carabinieri della stazione di San Polo d’Enza, in provincia di Reggio Emilia, ha sgominato una banda che in meno di un anno (tra luglio 2018 e aprile 2019) è riuscita a mettere su un giro d’affari da un milione di euro. In totale sono 37 le persone indagate per la commissione di oltre 300 colpi: 55 furti aggravati nella provincia reggina e 212 truffe aggravate in tutta Italia, per un totale di 448 capi di imputazione contestati agli indagati. La procura di Reggio Emilia ha anche chiesto e ottenuto la sospensione di sei redditi di cittadinanza

Furti di carte di pagamento e truffe online: come operava la banda

Le indagini sono partite il 28 ottobre 2018 a seguito di un furto presso la canonica della parrocchia di San Polo d’Enza e al successivo utilizzo indebito delle carte elettroniche rubate per prelevare denaro ed effettuare ricariche in favore di carte PostePay.

A essere colpiti erano soprattutto anziani, scelti per la loro vulnerabilità e spesso attesi dai ladri all’esterno di supermercati e centri commerciali dove venivano avvicinati, distratti (con la scusa di pretestuose informazioni, falsi danni ai veicoli eccetera) e derubati di borse o borselli lasciati incustoditi sui veicoli, sempre con l’obiettivo di usare indebitamente le carte di pagamento delle vittime.

L’associazione criminale agiva in due batterie distinte: una attiva nella commissione di furti e nel successivo utilizzo indebito delle carte rubate, l’altra nella realizzazione di truffe online. Due le tecniche usate per i raggiri su internet. Innanzitutto, l’utilizzo di falsi annunci di vendita di prodotti o di affitto di case vacanza: dopo il pagamento di un primo acconto da parte della vittima mediante ricarica a favore di una PostePay in uso al sodalizio, i criminali si rendevano irreperibili. In secondo luogo, la banda contattava gli inserzionisti che avevano pubblicato online annunci di vendita fingendosi interessati all’acquisto e inducendo telefonicamente a eseguire presso vari sportelli Atm operazioni di ricarica delle carte, facendo credere loro di ricevere il pagamento della merce in vendita. Spesso, a fronte delle proteste dell’ignara vittima, i malviventi facevano ripetere le operazioni raddoppiando, triplicando e in alcuni casi addirittura quadruplicando il danno economico.

Gli illeciti guadagni venivano quindi riciclati eseguendo con le carte PostePay operazioni di prelievo e ricarica a favore di altre carte, nonché fittizi pagamenti tramite Pos. Fondamentale nelle indagini è stato l’utilizzo delle intercettazioni e il supporto dell’ufficio Antiriciclaggio di Poste italiane.

Almeno 260 le vittime: come difendersi

Sarebbero almeno 260 le vittime dei truffatori. In seguito all’operazione dei carabinieri si è attivata l’associazione Codici che rivolge un appello alle vittime della banda sgominata affinché denuncino: “Questo intervento è la conferma dell’aumento pericoloso delle truffe online - afferma il segretario nazionale Ivano Giacomelli -. Non bisogna avere timore o provare vergogna per essersi fidati di persone che in realtà erano dei truffatori. Dal canto nostro, ci siamo attivati per fornire assistenza legale a chi è stato raggirato e derubato”.

L’associazione, impegnata nella tutela dei diritti dei cittadini anche sul fronte delle truffe online, è contattabile telefonando allo 065571996 oppure scrivendo a segreteria.sportello@codici.org.

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