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Cronaca Rovereto / Viale Trento

Malore fatale per un operaio della Marangoni, sciopero di un'ora ogni turno

L'ambiente di lavoro alle presse della Marangoni sfiora i 50°, non si può fare molto per abbassare le temperature ma si può fare molto per permettere agli operai di allontanarsi dalla pressa ogni tanto, spiega Giovanni La Spada dei Cobas. ma la riduzione di organico ha reso i tempi di lavoro sempre più frenetici

Non si ferma la protesta alla Marangoni di Rovereto: gli operai puntano il dito contro le condizioni di lavoro dopo la tragica morte del collega carmine Minichino, deceduto nella notte in ospedale dopo un malore sul posto di lavoro. La manifestazione organizzata questa mattina è stata in realtà un vero e proprio sciopero esteso anche al secondo turno: gli operai incoceranno le braccia nel pomeriggio dalle 17 alle 18, ed al turno di notte.

Il problema non sembra riguardare le attrezzature dell'azienda, che ovviamente ci sono, per contenere le temperature nel reparto presse, quanto l'organizzazione del lavoro. "Sono stato alla Marangoni questa mattina ed ho parlato con gli operai, alle presse si lavora in un ambiente a 50° ma non c'entrano gli impiannti di areazione, è una questione di tempi  di lavoro"spiega Giovanni La Spada del Cobas

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"Se uno lavora alla pressa è importante che ogni tot si stacchi per prendere un po'  d'aria - spiega il sindacalista - è chiaro che qualcuno lo deve sostituire per quei due minuti, ma con la riduzione di organico questo non è più possibile ed i tempi diventano sempre più frenetici. Un esempio è la mensa, che una volta costituiva una pausa in tal senso, e che ora è stata spostata a fine turno". 

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