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"Onecoin": truffa della moneta digitale scoperta dalla GdF anche in Trentino

Cinque arresti, anche in Trentino, per una mega-truffa legata alla promessa di facili guadagni

Proponevano corsi formativi sulla criptovaluta, chiaramente con il classico slogan infarcito di promesse di guadagni facili. A scoprire la truffa sono stati i finanzieri, coordinati dalla Procura di Roma, che hanno arrestato cinque persone residenti a Trento, Padova e Viterbo. Altre due, residenti a Verona e Mantova, sono state denunciate. 

La Guardia di Finanza ha sequestrato, nella mattinata di giovedì 4 luglio, sette siti e ben 93 pagine social che promettevano lauti guadagni grazie alla valuta "onecoin". Ad organizzare i corsi sarebbe stata una società romana di formazione aziendale, sebbene le responsabilità siano ancora da accertare. 

La formula era semplice: i partecipanti ai corsi pagavano 100 euro. I "docenti" promettevano loro guadagni fino a 35.000 euro a settimana. Come? Reclutando a loro volta altri partecipanti, ignare vittime di quella che agli occhi degli inquirenti risulta essere una vera e propria truffa. 

Negli incontri venivano infatti illustrate le potenzialità della moneta digitale. Le analisi degli inquirenti avrebbero fatto emergere la totale mancanza di strutture fisiche e di algoritmi di calcolo che sarebbero servite per governare le complesse procedure crittografiche per la produzione delle monete elettroniche. In pratica la società romana si spacciava per ciò che non era.

Le indagini sono parite con il fermo di tre persone che stavano transitando dall'aeroporto di Orio al Serio con 110.000 euro in contanti. L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato aveva già emesso sanzioni per due milioni e mezzo di euro per scorretta pratica commerciale. 

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