Omicidio Perraro, confermato l'ergastolo a Manfrini

Confermato l'ergastolo al roveretano Marco Manfrini per l'omicidio della moglie Eleonora Perraro, avvenuto il 5 settembre 2019 a Nago Torbole. L'uomo era già stato condannato in primo grado all'ergastolo per aver ucciso la moglie, la pena è stata confermata dalla corte d'Assise d'appello di Trento, nella giornata di lunedì 16 maggio. 

"È una sentenza che noi ci aspettavamo - ha affermato l'avvocato della famiglia di Perraro, Alessandro Meregalli -. Non abbiamo mai messo in dubbio che potesse essere diverso il risultato dell'appello, anche perché il fatto è davvero stato sviscerato durante il processo di primo grado che è stato lungo e faticoso. Le censure che sono state proposte in grado di appello sono esattamente le stesse che sono state proposte in primo grado e che sono state tutte smentite". 

Non sono state riconosciute le aggravanti delle sevizi e della minorata difesa. "La conferma dell'ergastolo, salvo l'esclusione delle aggravanti, dal nostro punto di vista, è l'unico esito possibile che poteva arrivare da questa udienza - prosegue Meregalli -. L'esclusione delle aggravanti non sposta di una virgola il giudizio complessivo. In questi processi non ci sono vincitori e vinti , si esce tutti sconfitti. Eleonora Perraro è morta e l'ergastolo a Manfrini non la riporta in vita". 

Tutte le notizie sull'omicidio di Nago

L'omicidio

Eleonora aveva 43 anni ed era di Rovereto, il suo corpo senza vita era stato trovato all'interno del giardino di un bar, a poca distanza dal lago di Garda, un giovedì mattina di inizio settembre.  

Manfrini e Perraro erano sposati da meno di un anno e la notte dell'omicidio si erano poi fermati nel giardino adiacente, dove la vittima è stata ritrovata all'alba in una pozza di sangue. A lanciare l'allarme era stato lo stesso Manfrini. Sul corpo e sul volto la donna gli inquirenti avevano trovato evidenti segni di una violenta colluttazione.