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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Incapace di intendere. La perizia dice il contrario

Accusato dell'omicidio di uno studente, era stato ricoverato in ospedale giudiziario per incapacità. Tre settimane dopo, l'aggressione ad un compagno di cella. Lo psichiatra: sano di mente

 

Due procedimenti paralleli. La stessa persona coinvolta. Due verità differenti. Questa la storia di Lorenc Smoqi, l'uomo accusato di aver ucciso Luigi Michele Del Percio, lo studente che morì colpito da un fendente sugli scalini della biblioteca di Grigno, dove si era recato in treno da Trento per prendere in prestito un libro. 
 
A pesare, sul processo di primo grado che si è già concluso, era stato il fatto che Smoqi era stato ritenuto incapace di intendere, motivo per cui era stato assolto e ricoverato - per decisione della corte - in un ospedale giudiziario. Ma ora, una nuova perizia, ribalta la situazione. Anche se il procedimento è un altro, corre su un binario differente e si riferisce ad un episodio avvenuto circa tre settimane dopo l'omicidio di Luigi Del Percio, quando Smoqi si trovava in prigione con l'accusa, pesantissima, di essere coinvolto nella morte dello studente. In quell'occasione, era il 23 gennaio del 2009, Smoqi avrebbe ferito lievemente con una forchetta il suo compagno di cella. E, in quel momento, secondo la perizia che il giudice Marco La Ganga ha affidato allo psichiatra Ermanno Arrighini, era capace di intendere e di volere.
 
Due verità che stridono: incapace di intendere prima, capace di intendere tre settimane dopo. Tanto che l'accusa potrebbe anche acquisire la perizia di Arrighini e metterla agli atti nel processo d'appello.
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