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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca Oltrefersina / Largo Medaglie d'oro

Coronavirus in Trentino: nel 30% dei casi impossibile dire come sia avvenuto il contagio

Numero massimo di tamponi e minimo storico per la percentuale di positivi: è questo il dato da tenere sott'occhio. Nel 30% dei nuovi casi, però, è impossibile dire dove sia avvenuto il contagio

La giornata di mercoledì 8 aprile ha visto, in Trentino, il minimo storico di contagi dall'inizio dell'emergenza. Non per quanto riguarda i casi totali, che sono stati 106 nuovi casi in 24 ore, ma per quanto riguarda la percentuale dei contagiati rispetto al numero totale di tamponi: 99 casi positivi su 1001 tamponi eseguiti.

Mille è il numero più alto di tamponi eseguiti in un solo giorno, fino ad oggi, in Trentino. L'aumento dei test è stato reso possibile grazie al coinvolgimento degli enti di ricerca provinciali, Università, Cibio, Fbk e Fem. L'obiettivo è di arrivare a 1.500 tamponi al giorno.

Effettuati 1000 tamponi: numero record

Nel giorno del "record" dei tamponi eseguiti, dunque c'è un altro record, quello della percentuale più bassa finora registrata di contagiati: 10%. E' questo il dato più confortante, sottolineato anche dal dirigente del  Dipartimento Prevenzione dell'Apss. 

parallelamente emerge prò anche un altro aspetto, più inquietante: circa il 30% dei nuovi casi "non ha spiegazione". Per 30-35 pazienti sui 106 nuovi contagiati non è infatti possibile ricostruire come siano venuti a contatto con il virus. Questo dà l'idea di come sia ormai diffusa in maniera pervasiva la pandemia e fa pensare a quanto difficile sarà una riapertura alla vita sociale, anche "a settori".

Il 30% dei nuovi casi è "senza spiegazione"

Per esempio, sui 106 nuovi casi di ieri è stato possibile accertare che 15 arrivano dal settore delle Rsa, altri 14 contagi sono stati registrati nei Pronto Soccorso e si tratta quindi, ha detto Ferro, "di persone che stavano già male e si sono aggravate, quindi il loro contagio risale ad una quindicina di giorni fa".

"Ne rimangono 70 - prosegue il dirigente - e circa la metà di essi deriva da un contagio in ambito familiare. Per i rimanenti è invece difficile riuscire a trovare la causa, il contatto è avvenuto all'esterno, in modo estemporaneo e in ambienti pubblici. Questi ultimi sono i casi più complicati che ci fanno dire come sia fondamentale rimanere a casa". 

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