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Cronaca Rovereto

No Green pass, agli scontri di Roma anche dal Trentino Alto Adige

Sono 12 le persone che sono state arrestate nel fine settimana in cui si sono verificati gli scontri a Roma e l'assalto alla Cgil. Diversi i feriti anche tra agenti

Sono 12, al momento, le persone arrestate dalla polizia per gli scontri che si sono tenuti a Roma nel fine settimana. Tra i manifestanti controllati dalle forze dell'ordine sono state segnalate anche persone provenienti da Rovereto e da Bolzano. Tra gli arrestati i leader di Forza Nuova Giuliano Castellino e Roberto Fiore, la promotrice della manifestazione la 39enne P.T e il 56enne A.L., ex appartenente ai NAR.

Numerosi i reati a loro contestati, quali danneggiamento aggravato, devastazione e saccheggio, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Come si legge in una nota, la posizione delle persone arrestate è ora al vaglio della Procura della Repubblica di Roma. Sei sono state arrestate in fragranza, le altre, fra i quali i suddetti appartenenti a Forza Nuova, nella notte con arresto differito. Le indagini e le verifiche sono ancora in corso, la Polizia Scientifica sta visionando i filmati registrati, al fine di valutare altre condotte penalmente rilevanti per i fatti accaduti.

I feriti

Diverse le persone ferite durante la manifestazione, non solo manifestanti, ma anche 38 agenti, dei quali un dirigente della Questura che ha riportato la frattura di una costola e un operatore della polizia scientifica a cui è stato fratturato uno zigomo.

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"Come è noto" sottolinea la nota divulgata domenica 10 ottobre "si è tenuta una manifestazione, in piazza del Popolo, promossa da “Liberi Cittadini” per protestare contro l’adozione delle misure sanitarie disposte a contrasto del contagio epidemiologico da Covid 19, a cui hanno preso parte complessivamente circa 10.000 persone".

Nel corso dei servizi preventivi sono stati intercettati ed identificati numerosi manifestanti provenienti da varie regioni d’Italia; sono stati individuati e controllati complessivamente 56 minivan e 5 pullman e numerose moto, per un totale di circa 600 manifestanti provenienti da Reggio Emilia, Padova, Mantova, Brescia, Verona, Torino, Milano, Bergamo, Pesaro Ancona, Firenze, Trieste, Bolzano, Modena, Treviso, Rovereto ed Arezzo.

L'assalto alla Cgil a Roma

Il momento forse più "forte" della manifestazione di sabato, anche guardando i vari video che circolano in rete da un paio di giorni, si è tenuto alla sede nazionale della Cgil a Roma dove, scrive il giornalista di Today, Alberto Bellini: "un gruppo di green pass e neofascisti  ha puntato, risalendo da via Veneto, prima Porta Pinciana, poi si è diretto alla sede della Cgil. Qui è partito l'assalto alla sede, con il portone sfondato da una cinquantina di esagitati, poi entrati all'interno come mostrano le immagini pubblicate in diretta dai ristoratori di Io Apro. Poi l'intervento delle forze dell'ordine che cercano di riconquistare la posizione allontanando i facinorosi. A frapporsi a loro anche chi cerca di riportare i manifestanti ad un atteggiamento pacifico".

Assalto alla Cgil, Roma, 9 ottobre 2021, ANSA-2

Il presidio alla Cgil di Trento

Dopo l’assalto alla sede nazionale della Cgil i sindacati chiedono con forza che "le organizzazioni neofasciste e neonaziste siano messe nelle condizioni di non nuocere sciogliendole per legge - scrivono i tre segretari generali Landini, Sbarra e Bombardieri -. È il momento di affermare e realizzare i principi e i valori della nostra Costituzione. Invitiamo, pertanto, tutti i cittadini e le forze sane e democratiche del Paese a mobilitarsi e a scendere in piazza sabato prossimo”.

Un presidio è stato organizzato a Trento e al quale hanno partecipato anche il sindaco di Trento, Franco Ianeselli e i consiglieri del Pd. "Chi distrugge la sede di un sindacato - scrive il sindaco Ianeselli sulla su pagina Facebook -, anche se al grido di 'libertà', sta attaccando la democrazia. In tantissimi oggi abbiamo portato la nostra solidarietà alla Cgil e a chi si impegna davvero per la salute e la sicurezza dei lavoratori".

Presidio Cgil Trento del 10 ottobre

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