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Cronaca Oltrefersina / Viale Verona

Blitz antiterrorismo in Italia e Norvegia: arrestato a Merano il "reclutatore" di kamikaze

Abdul Rahman Nauroz, residente a Merano, è sotto controllo da parte dei Ros da almeno quattro anni. Questa mattina all'alba è stato arrestato nel blitz condotto dalle autorità italiane anche all'estero, in particolar in Norvegia, dove pare ci fosse il nucleo centrale della cellula jihadista

Un punto di riferimento religioso ma anche umano, un uomo  di grande carisma capace di "attività di proselitismo anche per azioni militari violente e suicide". Questo il ritratto che emerge dai rapporti dei Carabinieri su Abdul Rahman Nauroz, l'uomo arrestato nel suo appartamento a Merano, un luogo che i Ros definiscono "crocevia di aspiranti jihadisti, luogo di riunioni segrete." Il meranese è uno dei 17 arrestati nel blitz internazionale scattato questa mattina all'alba in Italia, Gran Bretagna, Svizzera, Finlandia e Norvegia.

In Italia le ordinanze di custodia cautelare eseguite dagli uomini del Ros sono state sei tra Merano, Parma e Brescia, mentre una settima persona si troverebbe in Iraq. Quattro gli arresti nel Regno Unito, tre in Norvegia, mentre i procedimenti in Svizzera sono a caico di due persone, una scomparsa, l'altra ritenuta morta, così come un altroo membro dell'organizzazione ricercato in Finlandia. Come detto la "cellula" di Merano ha avuto parecchio risalto nelle operazioni dell'antiterrorismo.

Dalle intercettazioni ambientali eseguite, a partire dal 2011, nell'abitazione di Nauroz sembra che il "maestro" avrebbe fatto cenno ad una missione suicida: "E' buono morire per Allah. Quando verrò ammazzato i miei figli saranno fieri" così diceva quello che  i Ros definiscono un "reclutatore" di kamikaze, a capo della cellula italiana di un più ampio gruppo terroristico con sede in Norvegia, sotto la guida del Mullah Krekar, guida spirituale da tempo detenuto nelle carceri norvegesi. Il sospetto è che l'Italia, e Merano  in particolare, fosse la base per preparare azioni terroristiche all'estero, tra gli obiettivi che emergono dalle conversazioni registrate ci sarebbero Kurdistan e Iran. Accuse  pesanti di cui dovrà rispondere,  come gli altri sei arrestati, dal carcere.

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