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Il fatto / Valle del Primiero

Muore travolto dai tronchi: "rinviato a giudizio il datore di lavoro"

Il giudice ha rinviato all’udienza del 23 ottobre davanti al giudice Montalto

Dopo quasi 10 mesi dalla tragedia nei boschi di Gosaldo, in cui perse la vita Paolo Marcon, il giudice Scolozzi ha rinviato a giudizio il datore di lavoro, un uomo del Primiero chiamato a rispondere di "omicidio colposo nei confronti del suo dipendente". A riportare la notizia, a fine gennaio, è Giesse Danni, 

"Marcon, 59enne del luogo, era ai suoi primi giorni di lavoro, peraltro senza regolare contratto - sostiene il gruppo -. Fare il boscaiolo era una delle sue più grandi passioni e, purtroppo, è stata anche la sua condanna a morte". L’incidente nei boschi bellunesi che non lasciò scampo al boscaiolo si è verificato il 7 aprile del 2022. La famiglia di Marcon si è affidata al gruppo specializzato nella tutela dei familiari delle vittime d'infortuni sul lavoro anche mortali, e lunedì 30 gennaio si è costituita parte civile con l’avvocato fiduciario Pastre.

La tragedia si consumò in località "Tre Ponti", nel comune di Gosaldo, all’interno del cantiere boschivo di una ditta del Primiero. Durante le operazioni di esbosco del legname verso monte tramite teleferica "Greifenberg", uno dei tronchi trasportati si incastrò su una ceppaia, bloccandosi e mettendo in tensione la fune traente e, al tempo stesso, inarcando quella portante. Secondo chi ha analizzato l'incidente: "L’effetto fu quello di una fionda: due tronchi vennero scagliati a sinistra della teleferica colpendo alla testa e alla schiena Paolo Marcon. Per lui non ci fu nulla da fare".

Al datore di lavoro vengono contestati due articoli del decreto legislativo 81 del 2008 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro: il primo (numero 37) riguarda il non aver provveduto a dare una formazione sufficiente e adeguata al lavoratore in materia di sicurezza, con riferimento ai rischi connessi alle mansioni di boscaiolo svolte.

Il secondo articolo (numero 18), invece, per non aver richiesto ai singoli lavoratori l’osservanza delle procedure aziendali in materia di sicurezza. Quelle, ad esempio, che riguardano il recupero del legname tramite teleferica. Prima del comando di tiro, secondo le procedure standard, ci si dovrebbe accertare che tutti gli addetti si siano allontanati dalla zona di pericolo, raggiungendo una posizione di sicurezza. Cosa che, a quanto pare, non sarebbe accaduta.

"Ci sono ancora troppi infortuni sul luogo di lavoro, soprattutto nei boschi, ed è necessario mantenere alta l’attenzione - spiega Alain Menel, responsabile della sede di Giesse Risarcimento Danni a Belluno - Episodi come questi, a causa della loro tragicità e della sofferenza che lasciano nei familiari delle vittime, devono smuovere le coscienze, aumentando la sensibilità sulle morti bianche e facendo in modo che questa strage silenziosa nei luoghi di lavoro abbia fine. Accogliamo con soddisfazione la decisione del giudice e attendiamo gli sviluppi del processo in aula". Il giudice ha rinviato all’udienza del 23 ottobre davanti al giudice Montalto.

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