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Segnalazione da Trento: multa da 650mila euro a Vodafone

Vodafone sotto accusa per i servizi "chiamami" e "recall" divenuti a pagamento dal luglio 2014. Grazie alla segnalazione partita dallo sportello consumatori di Trento l'antitrust ha condannato il colosso della telefonia mobile a 650.000 euro di sanzione

Pubblicità ingannevole e servizi non richiesti: queste le accuse al colosso della telefonia mobile Vodafone accertate dall'Antitrust su segnalazione del Centro Consumatori di Trento. L'authority ha condannato la compagnia telefonica ad una maximulta da 650.000 euro: "la sanzione crea un importante precedente per le eventuali violazioni da parte di tutti gli operatori professionali che agiscono con modalità simili", così il direttore del Crtcu commenta la notizia.

Il caso partito da Trento, riguardante i servizi "chiamami" e "recall" che dal luglio scorso sono diventati a pagamento, ha portato l'antitrust a riconoscere che Vodafone ha violato le regole di mercato mantenendo la pre-attivazione dei servizi per clienti contrattualizzati prima del luglio 2014 ed usando l'attivazine automatica per i nuovi clienti. L'accusa di pubblicità ingannevole nasce invece a causa dell'sms inviato ai propri clienti tra il 6 ed il 20 giugno che conteneva informazioni non rispondenti al vero riguardo ai due servizi.

Ecco il testo: "“Dal 21/7 Vodafone modifica alcuni servizi accessori del tuo piano. Chiamami e Recall costeranno 6 cent al giorno solo quando li usi. Il costo del tuo pacchetto non cambia. In regalo FreeSunday per chiamare gratis chi vuoi la domenica per 3 mesi. Chiama 42593 per attivare FreeSunday, per info/recesso gratis”. In realtà i servizi si pagano anche quando non li si usa, fatto salvo, come scritto nell'sms, il diritto di recesso senza spesa. 

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