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Cronaca San Giuseppe / Vicolo Santa Maria Maddalena

Movida a Trento, giovani in protesta contro il sindaco Ianeselli

È una questione di tutti, non solo dei giovani e del sindaco. È un problema, quello della movida, che riguarda anche i gestori dei locali, oltre a chi in quella zona ci vive e, con grande probabilità, il mattino dopo si deve alzare presto per andare al lavoro

Un'altra serata di movida ha animato le vie del centro di Trento, il 26 maggio, in un giorno infrasettimanale. Striscioni di proteste contro il sindaco per la rimozione delle panchine, schiamazzi e comportamenti che non proprio rispettano il  "bon-ton". La questione della movida a Trento, però, non riguarda solo giovani che reclamano il diritto alla socialità e Franco Ianeselli che, essendo sindaco di Trento deve garantire la sicurezza sul territorio e cerca di farlo stabilendo le regole per una convivenza pacifica in zona e perché l'emergenza sanitaria da coronavirus è ancora in atto. È un problema, questo, che riguarda anche i gestori dei locali, che spesso hanno lamentato ingiuste sanzioni quando i trasgressori erano i clienti, oltre a chi in quella zona ci vive e, con grande probabilità, il mattino dopo si deve alzare presto per andare al lavoro. 

Il nodo della movida non si vuole sciogliere, nonostante incontri, tentativi di conciliazione e programmazione di eventi per far vivere la città nel rispetto di ogni persona e ogni esigenza. Da quando le restrizioni hanno iniziato ad allentarsi, sono state diverse le serate in cui via Santa Maria Maddalenda ha fatto da sfondo alle innumerevoli foto di assembramenti a maggio. Il comune aveva promesso e mantenuto una linea rigida: la chiusura notturna delle strade. 

Paola Paccani, coordinatrice dell'Unione degli Universitari di Trento, era intervenuta accusando i giornali di aver puntato il dito, durante tutta la pandemia, verso studenti e giovani con titoli e articoli. «Ora, in particolare, siamo il bersaglio perfetto contro cui puntare il dito, colpevoli di uscire la sera per ritrovare una parvenza di socialità» si leggeva nella nota inviata alla stampa. «Non si fa che parlare di Scaletta, di movida trentina, e quindi di studenti che si riversano nelle vie del centro svegliando li residenti». 

La questione era finita sul tavolo del sindaco Franco Ianeselli che, intenzionato a voler risolvere la questione, aveva firmato un'ordinanza anti-movida e convocato le varie parti per cerca un equilibrio e di agevolare la necessità di socialità di alcuni che però devono rispettare il diritto al riposo di altri, far sì che i ristoratori possano lavorare senza preoccupazioni. Il tutto nel rispetto delle regole anti-contagio. I controlli sono più rigidi nel fine settimana. L'ultimo episodio, però, si è verificato in settimana ed è rimasto particolarmente indigesto a molti.

Ora i giovani tornano a protestare e 

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