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La svolta / Val di Non

Fausto Iob è stato ucciso? In carcere il presunto colpevole

Sulla nuca del custode di San Romedio sono state trovate 17 lesioni

La morte di Fausto Iob non è stata casuale, ma cagionata da qualcuno che lo ha colpito 17 volte sulla nuca. È quanto appurato dagli inquirenti durante le indagini coordinate dalla Procura e condotte dopo il ritrovamento del cadavere. Gli inquirenti sono anche riusciti a individuare il presunto responsabile, che è stato arrestato lunedì 20 giugno. 

A dare esecuzione alla misura cautelare in carcere emessa dal Gip del tribunale di Trento a carico di un uomo della val di Non, ritenuto il colpevole della morte di Fausto Iob, custode forestale di Sanzeno, sono stati i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale e dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Cles.

L’uomo era stato trovato cadavere il 5 giugno, nelle acque del lago di Santa Giustina, lungo una sponda della frazione Banco di Sanzeno, dopo essere sparito di casa da due giorni. Le ricerche delle squadre di soccorso, allertate per la scomparsa del custode forestale, proprio nel luogo indicato quale ultima area di lavoro controllata nel giorno della sua scomparsa.

Da subito alcuni elementi (autovettura parcheggiata con le chiavi innestate, telefono del malcapitato ritrovato nei pressi del veicolo, ma ben distante dal luogo dell’effettivo ritrovamento, indumenti intonsi e privi di strappi compatibili con un rotolamento/caduta) avevano indotto gli inquirenti a scartare l’ipotesi della caduta accidentale dovuta allo scivolamento o a un improvviso malore di Iob. Intuizione, questa, che era poi stata ulteriormente suffragata dai primi esiti dall’accertamento autoptico che ha consentito di rilevare 17 lesioni da corpo contundente sulla nuca, per nulla compatibili con l’accidentalità.

I sospetti degli investigatori si sono concentrati su un boscaiolo, al quale era stato affidato il compito di effettuare le operazioni di esbosco proprio nel cantiere vicino al luogo del ritrovamento del cadavere e che risultava essere tra gli ultimi ad averlo visto in vita quella mattina.

Le indagini dei carabinieri hanno consentito di acquisire numerosi indizi di colpevolezza sul conto dell’indagato che, nelle fasi immediatamente successive al ritrovamento e fino a lunedì 20 giugno, avrebbe fornito agli inquirenti informazioni contrastanti o mendaci tese a sviare le indagini e ad allontanare qualsiasi dubbio circa il suo coinvolgimento nella vicenda.

Secondo quanto appurato dagli inquirenti, pare che il presunto responsabile abbia commesso il delitto perché il giorno prima era stato sorpreso da Iob a sottrarre del legname che proveniva dal patrimonio boschivo pubblico.

L’arrestato, per il quale vige la presunzione di innocenza fino a quando la sua colpevolezza non sarà accertata con sentenza irrevocabile, si trova in carcere e nella tarda mattina di martedì 21 giugno verrà sottoposto all’interrogatorio di garanzia.

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