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Cronaca Rovereto

Golpe finanziario, due roveretani denunciano Monti e Napolitano

L'appello è partito dalla rete, dal sito del giornalista e scrittore Paolo Barnard. Due roveretani, un professore di filosofia e un quadro di un'azienda lagarina, hanno seguito il consiglio presentando denuncia

"Si propone formale denuncia affinché l’Autorità Giudiziaria competente, accertata  la sussistenza del reato ed identificati gli autori – in particolare nelle persone del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, del Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti, dei ministri in carica, dei membri del Parlamento che hanno votato le succitate misure di svuotamento democratico dello Stato italiano e della nostra Carta Costituzionale, ciascuno nelle persone attualmente e medio tempore in carica in relazione all’arco temporale interessato, nonché tutte le altre persone eventualmente coinvolte".

L'appello è partito dalla rete, in particolare dal sito del giornalista e scrittore Paolo Barnard (uno dei fondatori di Report, poi auto esiliatosi dalla trasmissione perché la Rai gli tolse la tutela legale). Negli ultimi anni il freelance bolognese ha lavorato con economisti indipendenti negli Stati Uniti: il lavoro che ne è uscito si chiama "Il più grande crimine", un manoscritto scaricabile da internet che denuncia - con fonti e citazioni circostanziate - la teoria del golpe finanziario che sarebbe in atto da parte delle elitè neo liberiste, delle banche d'affari e delle corporation, con gli stati europei privati di sovranità monetaria e decisionale dall'euro e dagli accordi di Lisbona.
 
Barnard, come detto, aveva anche scritto di recente un appello ai suoi lettori: denunciate Monti e Napolitano. Bene. Due roveretani, un professore di filosofia e un quadro di un'importante azienda lagarina, hanno seguito il consiglio presentando denuncia il 25 aprile presso la caserma dei carabinieri di Rovereto. Certo nessuno si aspetta che i militari indaghino sul presidente della Repubblica e sul presidente del Consiglio. Quello che però interessa ai due querelanti è mandare un segnale: "Noi sappiamo cosa sta accadendo". 
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