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Il caso / Oltrefersina / Via Gocciadoro

Il monopattino è parcheggiato male, cade e spezza il bastone di una cieca

La donna stava andando al lavoro

Chi vive a Trento, ma anche chi passa in città di tanto in tanto, si sarà accorto di una particolarità: circolano parecchi monopattini. Molto bene, un incentivo alla mobilità green e smart tipica delle città dal forte respiro europeo; ne siamo tutti lieti. Una volta che non serve più a chi lo ha noleggiato, il monopattino può essere parcheggiato in varie zone della città; talvolta, se ne vedono anche appoggiati ai muretti. Proprio come quello con cui ha avuto a che Jennifer Pizzini.

La vicenda

La segnalazione è arrivata dalla cooperativa AbilNova. Il tutto è avvenuto questa mattina, giovedì 18 maggio: Jennifer, completamente cieca, conosce bene la città grazie al suo bastone bianco, presenza immancabile nelle sue uscite quotidiane, come quella di stamattina, fatta per andare al lavoro. In via Gocciadoro il suo bastone ha toccato la punta di un monopattino elettrico che, cadendole addosso, ha tranciato di netto il suo prezioso strumento.

Il bastone di Jennifer distrutto

Per comprendere il panico in cui si è trovata Jennifer, è bene sapere che ogni bastone bianco per ciechi è personale, realizzato in base all’altezza del portatore. Il costo non è eccessivo, si va dai 25 ai 70 euro, ma il suo valore è inestimabile per chi senza non può di fatto muoversi. La reazione di Jennifer è stata di abbattimento, come confermano le sue parole riportate da AbilNova: “Mi è già successo molte altre volte di imbattermi in questi mezzi di trasporto ma lo scontro peggiore è quello con l’inciviltà della gente che abbandona questi oggetti ovunque si trovi, senza mai pensare a noi e a tutte le persone per le quali diventano ostacoli davvero insormontabili”

La reazione

Intanto, AbilNova non è rimasta con le mani in mano. Ha già ordinato un nuovo bastone a Jennifer e, nel frattempo, l’ha dotata di un bastone bianco provvisorio, di quelli che la cooperativa utilizza per insegnare ai ciechi a camminare e a muoversi in autonomia. Così Ferdinando Ceccato, responsabile del gruppo AbilNova: “Continueremo a denunciare tali situazioni e a promuovere iniziative di formazione e sensibilizzazione, per le quali chiediamo un aiuto anche alle istituzioni perché è palese che la strada da fare verso la comprensione e l’inclusione ma soprattutto l’attenzione all’altro sia ancora molto lunga”.

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