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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Montagna / Val di Fiemme e Fassa

Marmolada, cosa succede ora e cos'è la "fase Due"

Non prima di 10 giorni la valutazione di una parziale riapertura della montagna

Le operazioni sulla Marmolada entrano nella "fase Due". Alla sera di domenica 10 luglio, il bilancio, definitivo era di 11 vittime. Il Gruppo di coordinamento tecnico della Protezione civile del Trentino, guidata dal dirigente generale Raffaele De Col, ha stabilito l'inizio della fase Due, della durata di 10 giorni, per la gestione dell'area della Marmolada interessata dal crollo del seracco del 3 luglio.

Il ghiacciaio è zona rossa per turisti e residenti

Le ricerche dei reperti in quota proseguiranno attraverso l'impiego dei droni del Corpo permanente dei Vigili del fuoco: ogni 3 giorni (dunque a partire da mercoledì 13 luglio) la raccolta del materiale geolocalizzato sarà eseguita a cura della squadra interforze con due unità cinofile composta da Vigili del fuoco volontari di Canazei, Soccorso alpino del Trentino, Polizia di Stato e Guardia di Finanza, per un totale di 10 operatori. L'incolumità delle persone sarà garantita da due vedette dei Vigili del fuoco volontari di Canazei (che si occuperanno anche dell'eventuale trasporto dei reperti) e grazie all'impiego di radar interferometrici e doppler, che monitorano l'eventuale movimento del ghiacciaio.

Successivamente scatterà la fase Tre, con la sospensione delle ricerche e la valutazione di una parziale riapertura della montagna, sulla base dei dati tecnici fornitori dall'attrezzatura di monitoraggio. "Anche a nome del presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, desidero ringraziare ognuno di voi per l'impegno profuso in questa difficile settimana di incessante attività, in quota come a valle. Il Trentino è orgoglioso di voi", sono state le parole del dirigente generale del Dipartimento protezione civile, Raffaele De Col.

Il ghiacciaio è zona rossa per turisti e residenti. Intanto non si ferma l'impegno di Luca Toldo, gestore del rifugio Ghiacciaio Marmolada. La sua non è un'apertura al pubblico, ovviamente, ma un punto di sostegno e appoggio per gli operatori. Con il fedele cane Kira, protagonista sin dalle prime ore dei soccorsi, tiene aperto per qualche ora il rifugio. Visibilmente emozionato, non riesce a contenere la commozione nel ricordo di quelle tragiche ore di una settimana fa, quando in pochi secondi grida spaventate e attonite preannunciavano il tragico evento che ha cambiato la storia di questa valle.

Le condizioni dei feriti

Dimessi i pazienti tedeschi, lui dall'ospedale di Feltre e lei da Belluno. Lei, M. C., ha salutato e ringraziato il personale sanitario con una lettera nella quale ha scritto, più o meno, letteralmente: "Non so nulla dell'accaduto, mi sono svegliata in ospedale. I medici, il personale di neurologia, si sono molto adoperati per me. Le vertigini, la mia stabilità sono lentamente ma costantemente migliorate. Mi infondono ottimismo! Perciò devo essere anche io ottimista, così tutto andrà bene. Anche oggi mi sono sentita molto meglio. Grazie a tutti quelli che si sono impegnati per me. Lo apprezzo molto". Rimane ancora in prognosi riservata invece Davide Carnielli, il giovane trentino ferito sulla Marmolada e in cura all'ospedale di Treviso.

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