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Marmolada, sono cinque i dispersi, tutti italiani

Quattro su sette le vittime finora identificate, anch'esse italiane

Nelle ultime ore otto persone che si temevano disperse dopo il crollo del ghiacciaio della Marmolada di domenica 3 luglio sono state rintracciate. Il numero dei dispersi aggiornato alle 15.30 di oggi, martedì 5 luglio, è quindi di cinque persone, tutte di nazionalità italiana.

Sono stati individuati i proprietari e gli utilizzatori delle autovetture parcheggiate all’imbocco dei sentieri che portano al ghiacciaio. Tutti risultano negli elenchi in possesso delle forze dell’ordine.

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Per ora le vittime accertate sono sette, di cui quattro identificate, anche queste tutte italiane. Le operazioni di identificazione degli altri tre cadaveri sono tutt'ora in corso, per due di loro si attende la conferma dalle autorità consolari.

I familiari hanno riconosciuto l’ultimo degli otto feriti coinvolti nel crollo del ghiacciaio della Marmolada che non era stato ancora identificato: si tratta di un ragazzo trentino. Un ferito è stato dimesso: scende quindi a sette il numero delle persone negli ospedali di Trento, Bolzano, Belluno, Feltre e Treviso, di cui due in gravi condizioni. 

Le operazioni di ricerca con i droni dei vigili del fuoco permanenti e del soccorso alpino proseguiranno per l’intera giornata. Le operazioni via terra saranno effettuate solo per il recupero di eventuali ritrovamenti effettuati dai droni, per garantire l’incolumità degli operatori.

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Uno dei droni impiegati nelle operazioni di ricerca sul ghiacciaio della Marmolada

Tutte le notizie aggiornate sulla Marmolada

L'accesso alla montagna rimane inaccessibile secondo quanto previsto dalle ordinanze dei tre Comuni di Canazei, San Giovanni di Fassa e Rocca Pietore (Belluno). È dunque interdetto anche l’accesso all’area compresa tra Punta Serauta e la Forcella Marmolada, cui sia accede dalla Val Contrin. Sul posto sono stati installati cartelli di divieto di accesso e transito. È stato inoltre disposto il presidio di passo Fedaia da parte di polizia locale e corpo forestale del Trentino.

Le condizioni della parte superiore della montagna vengono monitorate dal personale della protezione civile della Provincia autonoma di Trento, anche attraverso l’impiego di interferometri e radar doppler, speciali apparecchiature di monitoraggio che misurano i movimenti della parete ghiacciata.

L'intervista al sindaco di Canazei Giovanni Bernard

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