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Cronaca

Covid, Trentino in rosso nella mappa europea che traccia l'incidenza

La provincia peggiora rispetto ad una settimana fa. In tutta Europa non ci sono più zone verdi

Peggiora la situazione del Trentino sulla mappa dell'Ecdc (il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie). La provincia infatti finisce in zona rossa insieme a Lazio, Liguria, Emilia-Romagna, e Valle d'Aosta, tutte arancioni nell'aggiornamento della scorsa settimana. Segno di un'incidenza dei contagi in crescita, come testimoniano i numeri dei casi quotidiani, ormai stabilmente sopra quota cento. In rosso restano Veneto e Marche, mentre vanno anche peggio, cioè in rosso scuro, Friuli-Venezia Giulia e Alto Adige.

In tutta Italia la crescita della curva è lieve ma costante: non ci sono più regioni in zona verde, cioè quella a bassissima incidenza di contagi. Nell'aggiornamento di giovedì 25 novembre peggiora anche la situazione della Sardegna, che da verde passa ad arancione.

La classificazione del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, come riporta Today, si basa sulle notifiche dei casi positivi ogni 100mila abitanti, in abbinamento alla percentuale di test positivi sul totale dei test effettuati, senza (per ora) prendere in considerazione il tasso di vaccinazione.

La situazione peggiora a livello europeo. La nuova mappa covid dell'Ecdc segnala, infatti, regioni quasi tutte in rosso scuro nei Paesi dell'est e del nord Europa, compresa la Germania. Peggiorano anche Francia, Spagna e Portogallo, ormai sempre più rosse, mentre sono stabili le regioni dei Paesi scandinavi, anche se ancora in rosso.

Come va letta la mappa a colori dell'Ecdc

La mappa viene aggiornata dall'Ecdc ogni giovedì, sulla base dei dati ricevuti dai singoli Stati fino a martedì e riguarda le restrizioni da imporre sulla libera circolazione dei cittadini nell'Ue. I colori delle zone a rischio covid simulano l'applicazione della raccomandazione sulle restrizioni di viaggio interne all'Ue. Quelle dell'Ue sono raccomandazioni, e non obblighi, il cui obiettivo è ovviamente contrastare la diffusione del Sars-CoV-2 in Europa. Per chi proviene da una regione in "rosso scuro" gli Stati membri dovrebbero richiedere di effettuare un tampone prima dell'arrivo e trascorrere un periodo di quarantena. Si tratta di raccomandazioni e non di misure restrittive imposte dai governi.

I colori della mappa Ecdc assumono una notevole importanza per le eventuali limitazioni alla circolazione che ogni singolo Stato membro potrebbe comunque adottare, pur con il green pass in vigore. La Commissione ha infatti proposto che i singoli Stati che dovessero decidere di introdurre limitazioni a prescindere dal green pass, a fronte di particolari situazioni sanitarie, dovrebbero farlo in base ai colori della mappa Ecdc e in particolare prevedendo eventualmente che:

  • se si proviene dalle zone verdi: nessuna limitazione;
  • se si proviene dalle zone arancioni: possibile obbligo di test preliminare alla partenza (antigenico rapido o Pcr);
  • se si proviene dalle zone rosse: possibile obbligo di quarantena in mancanza di test preliminare alla partenza (antigenico rapido o Pcr);
  • se si proviene dalle zone rosso scuro: viaggi non essenziali da scoraggiare fortemente; test e quarantena ancora obbligatori.

Le aree della mappa Ecdc non corrispondono alle fasce a colori italiane, ma sono così contrassegnate:

  • Verde: se il tasso di notifica a 14 giorni è inferiore a 50 e il tasso di positività al test è inferiore al 4%; o se il tasso di notifica a 14 giorni è inferiore a 75 e il tasso di positività al test inferiore all'1%;
  • Arancione: se il tasso di notifica a 14 giorni è inferiore a 50 e il tasso di positività al test è pari o superiore al 4%; o il tasso di notifica a 14 giorni è pari o superiore a 50 e inferiore a 75 e il tasso di positività al test è pari o superiore all'1%; o il tasso di notifica a 14 giorni è compreso tra 75 e 200 e il tasso di positività al test è inferiore al 4%;
  • Rosso: se il tasso di notifica cumulativo di casi di 14 giorni varia da 75 a 200 e il tasso di positività al test dei test per l'infezione da Covid-19 è del 4% o più, o se il tasso di notifica cumulativo dei casi di 14 giorni è superiore a 200 ma inferiore a 500;
  • Rosso scuro: se il tasso di notifica cumulativo dei casi Covid-19 di 14 giorni è 500 o più.

Fonte: Today.it

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