Nubifragio: si torna alla normalità grazie agli oltre 300 vigili del fuoco trentini impegnati
Rientrata nella serata di domenica l'allerta meteo diramata venerdì e poi prolungata. Tra danni e persone sfollate, i trentini hanno lavorato assiduamente per tornare alla normalità e ripristinare la sicurezza sul territorio
Per la val di Fassa il primo fine settimana di agosto è stato duro e in piena emergenza. Dopo l'allerta meteo diramata dalla Protezione civile, poi prolungata fino alla mezzanotte di domenica, diverse zone di tutto il Trentino-Alto Adige hanno dovuto fare i conti con la violenta perturbazione che ha portato ad allagamenti, smottamenti e altri danni.
In Trentino la situazione più delicata si è vista in val di Fassa, dove sono stati 320 i vigili del fuoco volontari che a seguito del nubifragio che ha colpito i territori di Vigo di Fassa, Pozza di Fassa, Mazzin, Campestrin, Fontanazzo e Campitello di Fassa con la Val Duron, dalla sera di venerdì 5 agosto e fino alle 16 di domenica hanno lavorato incessantemente e gratuitamente per liberare strade, case e piazzali dai detriti e dall’acqua e per mettere in sicurezza le persone.
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Come raccontato dalla Federazione dei vigili del fuoco volontari del Trentino, a coordinare le operazioni, nella centrale operativa allestita all'interno della caserma di Pozza di Fassa, l’ispettore dell’unione distrettuale di Fassa, Alessandro Pellegrin, con il supporto del presidente della Federazione dei vigili del fuoco volontari del Trentino, Giancarlo Pederiva.
Fin dai primissimi istanti tutti e 160 i vigili del fuoco della Val di Fassa, con i loro comandanti, si sono messi al lavoro per gestire l’emergenza. A dare loro manforte anche i volontari provenienti dalle unioni Val di Fiemme, Primiero e Valsugana e Tesino, guidati rispettivamente dal vice-ispettore Edi Niederleimbacher, dall’ispettore Alberto Tisot e dal viceispettore Silvio Trentinaglia.
