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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Folgaria

A Malga Zonta per ricordare l'eccidio, contestato il ministro Zanonato

Molte persone presenti al ricordo dell'eccidio nazista. Tra le autorità anche il Ministro ed ex-sindaco di Padova Flavio Zanonato. Contestato per il "ghetto" di via Anelli.

Sono passati 69 anni dalla notte del 12 agosto 1944 quando le truppe naziste fecero irruzione a Malga Zonta e fucilando le 17 persone presenti, molti dei quali erano partigiani. Alla cerimonia annuale per ricordare il tragico episodio hanno preso parte, oggi, moltissime persone, salite fino alla malga per perpetuare la memoria dell'eccidio, per non dimenticare gli orrori della guerra e dell'occupazione nazista.

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Alla celebrazione hanno preso parte molte autorità tra cui il presidente del consiglio provinciale Bruno Dorigatti ed il ministro alle attività produttive, ex-sindaco di Padova Flavio Zanonato. Il suo discorso è stato più volte interrotto da un gruppo di contestatori che accusavano l'ex-primo cittadino di aver costruito un "ghetto" nella sua città. La contestazione si riferisce al caso di via Anelli, a Padova, quartiere di conflitti ed emergenza sociale dove venne fatto intervenire l'esercito per sgomberare gli abitanti delle palazzine, luogo di degrado e di illegalità.

Una soluzione che era parsa alquanto drastica soprattutto perchè adottata da un sindaco del centro-sinistra e che fece molto parlare all'epoca. Non se ne sono dimenticati i pochi contestatori saliti fino a Malga Zonta con un cartello che richiamava l'attenzione del ministro, e di tutti i presenti, su quei fatti. A loro Zanonato ha risposto: “alla ragazza con il cartello sul quale sta scritto che io ho costruito un ghetto dico di informarsi, perché in realtà io il ghetto a Padova l’ho chiuso dando a 300 famiglie di immigrati magrebini e marocchini la possibilità di vivere in modo decente; abbiamo una democrazia nella quale è possibile eleggere i nostri rappresentanti politici e questo è dovuto anche ai caduti di Malga Zonta: la loro è la lezione dell’unità, dell’unire tutte le forze per mettere insieme il Paese come seppero fare il movimento partigiano e primi governi del secondo dopoguerra, a partire dal governo Badoglio”.

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