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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Centro storico / Via Gian Domenico Romagnosi

Il Trentino come "crocevia" dei traffici mafiosi: l'allarme della Dda di Trento

La Direzione Antimafia lancia l'allarme sulla scorta di diverse operazioni che vedono il Trentino collegato alle realtà nazionali della criminalità organizzata

Il Trentino come "crocevia" dei traffici della criminalità organizzata. L'allarme arriva dalla Direzione Investigativa Antomafia di Trento, sulla scorta di diverse operazioni codotte in provincia di Trento che hanno come filo conduttore i rapporti con il Sud Italia ma anche con l'estero che solo grandi gruppi criminali possono intrattenere. Le operazioni antidroga condotte sul territorio portano quasi sempre ad attestare rapporti con realtà più strutturate fuori provincia, o all'estero. Un altro importante punto di osservazione sul fnomeno è il valico del Brennero, dal quale passa il traffico illegale di merci. 

Poco meno di un anno fa, nel settembre 2019, venne disarticolato un traffico di stupefacenti che collegava Marocco, Spagna ed Olanda, gestito da marocchini residenti in Trentino, che però avevano stretti rapporti con la malavita pugliese ad Andria e Cerignola. Un mese dopo una seconda operazione attestò il legame tra la mafia nigeriana del Nord Italia alla camorra di Casal di Principe. Affiliati all'organizzazione criminale nigeriana erano operativi a Verona ed gni giorno raggiungevano le città limitrofe, tra cui Trento, per rifornire le piazze di spaccio.

"L’Autobrennero - spega la Dda - è risultata essere la direttrice sulla quale si muovono, tra gli altri, anche i clan pugliesi (in particolare foggiani) che hanno ormai evidenziata un’evoluzione nel campo del traffico degli stupefacenti. Hanno infatti assunto, anche rispetto ad altre organizzazioni mafiose più strutturate, un ruolo di riferimento come service provider nelle attività di approvvigionamento e smistamento: per tali consorterie la “piazza” di Trento, come si vedrà nel paragrafo del territorio provinciale, rappresenta un mercato di diretto interesse".

Per quanto riguarda la prostituzione, scrive la Dda, si ricorda l'operazione del luglio 2019 che portò alla luce un giro d'affari da 20mila euro al mese a Trento: venenro arrestate 2 donne cinesi nel ruolo di "maitresse" e 3 italiani che affittavano gli appartamenti e gestivano gli annunci su internet. Anche in questo caso il "giro" trentino era collegato con realtà più grandi a Milano ed Imperia. 

C'è poi il traffico di merci, in particolare carburante, che passano dal Brennero. L'ultima operazione, in ordine cronologico, della Guardia di Finanza ha permesso di stroncare l'ennesimo traffico di gasolio proveniente da paesi dell'Est Europa ed "importato" illegalmente in Italia come lubrificante per non pagare le accise. Un metodo che prevedeva, tra le altre cose, la connivenza degli autisti che dovevano disfarsi della docuentazione falsa, e lo sfruttamento della rete Ro.La. di trasferimento merci da gomma a rotaia, con terminal all'Interporto di Trento. Il gasolio veniva rivenduto in distributori indipendenti, alcuni di proprietà degli stessi membri dell'organizzazione criminale. 

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