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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Pinzolo / Madonna di Campiglio

Madonna di Campiglio, sigilli su un albergo e 4 arresti per autoriciclaggio

Gli indagati sono accusati di associazione a delinquere finalizzata all'autoriciclaggio

Sigilli su un albergo e arresti nella mattinata di giovedì 17 febbraio, a Madonna di Campiglio. I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro, coordinati dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme, hanno dato esecuzione a 4 provvedimenti cautelari personali (arresti domiciliari) e al sequestro di due società e beni per un valore superiore ai 5,2 milioni di euro, disposti dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Lamezia Terme.

Gli indagati risultano gravemente indiziati dei delitti concorsuali di auto-riciclaggio, oltre a essere sottoposti a investigazioni preliminari, a piede libero, per l'ipotesi di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di una non definita serie di delitti di auto-riciclaggio.

Contestualmente sono in corso perquisizioni locali, personali e informatiche in Calabria, Lombardia, Trentino Alto Adige e Campania. Il procedimento penale, tuttora pendente in fase investigativa, è stato avviato a seguito dell’approfondimento, da parte dell’Agenzia delle Entrate, di una sospetta operazione di “Voluntary Disclosure”, posta in essere da un imprenditore lametino, il quale ha fatto rientrare in Italia 500mila euro investiti in banche maltesi per mezzo di una società con sede nelle Isole Vergini.

Le indagini, svolte dagli specialisti del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Catanzaro, hanno consentito di accertare, sia pure in fase investigativa-cautelare, che la provvista derivasse da pregressi reati fiscali e non da un’eredità, come sostenuto dall’imprenditore. Sono state le indagini delle forze dell’ordine a ricostruire le attività dell’imprenditore, del coniuge e di due consulenti operanti nel Nord Italia. Le risultanze di quelle indagini hanno portato gli inquirenti a raccogliere agli atti "evidenze investigative concretizzanti un grave quadro indiziario di reità in ordine alla circostanza che, attraverso una serie di operazioni finanziarie, fosse stata riciclata la somma di oltre un milione di euro provento di evasione fiscale" si legge nella nota.

Per poter mascherare l’origine illecita della provvista, alla stregua dei gravi indizi di colpevolezza acquisiti, agli inquirenti risultano essere state costituite società di comodo in Svizzera, dove portare parte dei proventi dell’evasione, per poi procedere al loro reimpiego nel mercato legale, attraverso operazioni nel settore immobiliare, edile, turistico e del noleggio di natanti.

Nello specifico, è stata ricostruita un’importante operazione di investimento immobiliare consistita nell’acquisito di un albergo a Madonna di Campiglio, per 1,2 milioni euro, di cui 300mila da corrispondere in contanti e in nero. Una parte del denaro occorrente per l’operazione (140mila euro) è stata trasferita in contanti verso il nord Italia, come documentato nel corso delle indagini, attraverso un simulato controllo della normativa anti-Covid19 operato da militari della Guardia di Finanza.

Due società, del valore complessivo di oltre 3,7 milioni di euro e nel cui patrimonio rientrano l'albergo di Madonna di Campiglio, uno stabilimento industriale sito nel lametino e un’imbarcazione del valore di 300 mila euro, sono state sottoposte a sequestro perché la loro disponibilità avrebbe consentito agli indagati di perseverare nel progetto criminoso.

Il giudice per le indagini preliminari ha inoltre disposto il sequestro di 1,5 milioni di euro in capo agli indagati, pari alle somme oggetto del prefigurato auto-riciclaggio. Le investigazioni, tuttora in corso, proseguono.

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