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Cronaca Centro storico / Piazza Dante

Scontro nei cinque Stelle, Bottamedi rimossa da capogruppo

Il meetup trentino vota la rimozione di Manuela Bottamedi dal ruolo di capogruppo in consiglio provinciale e all'interno del movimento si apre una frattura profondissima. Cristiano Zanella: "Gli eletti devono rispondere al Movimento"

Dal 1° settembre Manuela Bottamedi non sarà più capogruppo in consiglio provinciale del Movimento 5 Stelle.  Una spaccatura che si è consumata dopo mesi di dissidi interni al meet up trentino che con una votazione ha deciso di rimuovere Bottamedi dall'incarico.
La diretta interessata replica a muso duro: "A votare è stata una piccola minoranza, 16 attivisti, il 3% degli iscritti", ma la frattura tra Emanuela Bottamedi, eletta in consiglio provinciale con 1340 voti e la base del meet up si consuma da mesi. L'interessata scrive in una nota che il meet up avrebbe deliberato senza alcuna investitura democratica e racconta di una spaccatura che dura da un anno e che si è fatta via via sempre più ampia fino a diventare insanabile. La Bottamedi è stata in particolare attaccata per firmato il disegno di legge sulle quote rosa; aver scritto sulla propria pagina Facebook di non gradire l'alleanza europea con Farage; aver proposto al Meetup l'idea di creare una lista civica da presentare alle elezioni comunali di Trento qualora non si fosse raggiunto il numero minimo di candidati per presentare una lista a 5 stelle. La decisone dell'altro consigliere M5S Filippo Degasperi, di accettare la nomina a nuovo capogruppo in consiglio provinciale, di certo non favorisce la riconciliazione. Per Degasperi inoltre si profilerebbe una situazione di incompatibilità delle cariche, dal momento che ricopre anche il ruolo di  segretario questore all'interno dell'Ufficio di Presidenza.

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