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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Storo

La Lombardia vuole l'acqua del Chiese, a rischio siccità le campagne del bresciano

Tre assessori della Regione Lombardia accusano il Trentino di trattenere l'acqua che va nel Lago d'Idro mentre in pianura è allarme siccità nei campi. La situazione è stata segnalata al Ministero dell'Agricoltura

“Una situazione paradossale" afferma l'assessore all'agricoltura della Regione Lombardia Gianni Fava, "nei bacini dell’Alto Chiese c’è la disponibilità di ingenti quantità di risorse idriche, circa 40 milioni di metri cubi, che sarebbero ampiamente sufficienti a soddisfare anche le esigenze irrigue di valle". E invece nelle campagne del mantovano e del bresciano in questo periodo è allarme siccità. 

Sul piede di guerra contro la gestione trentina del bacino del Chiese, immissario del Lago d'Idro che si trova invece in provincia di Brescia, oltre a Fava ci sono anche l'assessore all'ambiente Claudia Terzi e quella al territorio Viviana Beccalossi. Nei giorni scorsi hanno avviato una richiesta formale a Roma, presso i ministeri di agricoltura e ambiente, per segnalare la questione: "auspico che il ministro Orlando, esponente di un partito che fino a ieri si è battuto per la proprietà pubblica dell’acqua (il PD ndr), dimostri sensibilità rispetto al tema e interessi per tempo il Governo alla vicenda" conclude Fava.

Più drastica la sua collega Claudia Terzi: "Trento non può permettersi di fare quello che vuole a danno dei nostri agricoltori, prendiamo atto che questo è il loro modo di rapportarsi con Regione Lombardia e ci adegueremo di conseguenza. Stiamo già prendendo seriamente in considerazione l’ipotesi di rivedere gli accordi fra Regione Lombardia e Provincia di Trento sulle concessioni idroelettriche che interessano fiumi lombardi: vediamo se si convinceranno a scendere a più miti consigli" ha dichiarato alla stampa bresciana.

Sul corso del Chiese si trovano infatti le dighe Boazzo e Bissina nei cui bacini si immagazzinano risorse idriche per produrre energia elettrica, questo comprometterebbe secondo le accuse mosse dagli assessori lombardi, il livello del lago al di là dei confini trentini. Un livello che sarebbe però sufficiente alle campagne, secondo il sindaco di Storo Vigilio Giovanelli che accusa gli agicoltori lombardi di avere sistemi "obsoleti" ancora legati all'irrigazione a scorrimento, poco efficaci e con alti livelli di dispersione: "Bisogna che anche loro si adeguino con impianti più performanti, come abbiamo fatto noi. L'acqua delle dighe di Boazzo e Bissisna serve per produrre, quando occorre, energia pulita. Una risorsa vitale per i nostri Comuni che non è certo da disperdere a quel modo nei fossi" è stata la secca risposta.

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