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Cronaca

Catturata la lince nel gruppo del Brenta, nuova marcatura

Supportati dal veterinario dell'Azienda sanitaria i forestali hanno addormentato la lince procedendo poi alla sostituzione del radiocollare (scarico ormai da mesi) con un nuovo apparecchio sempre dotato di tecnologia GPS-GSM

E’ scattato poco prima che fosse giorno il segnale di allarme applicato ad una delle due casse per la cattura della lince posizionate nelle scorse settimane dagli uomini del Servizio Foreste e fauna nelle montagne del gruppo di Brenta. L’immediato controllo del sito ha consentito di accertare la presenza della lince all’interno della cassa.

L’animale, identificato subito come l’esemplare noto con la sigla "B132", perché dotato di radiocollare posizionato due anni fa sempre dal personale della forestale, è apparso in forma e piuttosto tranquillo. Supportati dal veterinario dell’Azienda sanitaria i forestali hanno addormentato la lince procedendo poi alla sostituzione del radiocollare (scarico ormai da diversi mesi) con un nuovo apparecchio sempre dotato di tecnologia GPS-GSM oltre che della tradizionale trasmissione del segnale via radio; sono stati poi prelevati campioni di sangue e di pelo per disporre di materiale biologico utile al monitoraggio genetico.
 
Il giovane maschio di quasi sei anni di età è stato quindi pesato (26,5 kg, un valore assai considerevole per questa specie) e controllato per verificarne le condizioni di salute, che sono apparse ottime. Tutte le operazioni hanno richiesto non più di 40 minuti, al termine dei quali all’animale, che è stato lasciato in posizione supina all’esterno della cassa, è stato iniettato il farmaco antagonista che ne ha determinato il risveglio nel giro di pochi minuti. Ripresasi velocemente la lince si è incamminata nel bosco con passo via via più sicuro.
 
Come noto si tratta di un esemplare che, per diverse ragioni, costituisce un caso estremamente interessante per la comunità scientifica anche a livello internazionale. Infatti questa lince è nata nella primavera del 2006 nel lontano cantone di San Gallo, in Svizzera, da dove ha compiuto il più lungo spostamento mai documentato per una lince sulle Alpi (oltre 200 km) per stabilirsi, a partire dalla primavera del 2008, in Trentino ed in particolare nel gruppo di Brenta e nell’adiacente gruppo Paganella-Gazza.
 
In questo territorio ha stabilito il suo spazio vitale di circa 300 chilometri quadrati ormai da quasi quattro anni. L’ unica popolazione vitale di lince presente sulle Alpi (dalle quali era scomparsa circa un secolo fa a causa della persecuzione dell’uomo) si trova in Svizzera, dove è stata reintrodotta a partire dagli anni ‘70 e nella confinante Francia, mentre qualche esemplare raggiunge le Alpi orientali dalla Slovenia. Assieme all’orso ed al lupo sta lentamente ricolonizzando gli areali nei quali era sempre vissuta.
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