Licenziamenti a Trentino Tv, Dorigatti: "Valuteremo provvedimenti". Borga: "Le risorse non sono per posti di lavoro"
Le risorse pubbliche ad operatori priivati non servono a garantire i posti di lavoro ma il pluralismo dell'informazione, così il consigliere sulla vicenda del licenziamento dei tre volti noti dell'emittente
La notizia del licenziamento dei tre giornalisti di punta di Trentino TV, Alessio Kaisermann, Francesca Quattromani e Daniele Benfanti, sta creando un acceso dibattito nell'opinione pubblica e nel mondo politico trentino, specialmente in relazione ai soldi pubblicii che l'emittente riceve in quanto titolare, attraverso regolare appalto, delle riprese del Consiglio provinciale e di altri servizi pubblici.
Come per altre aziende molti, a partire dalla Cgil che ha annunciato di voler sospendere i rapporti con l'emittente, invocano il principio secondo il quale gli incentivi andrebbero dati alle aziende salvaguardando i livelli occupazionali. Lo stesso presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti ha detto di oler valutare la sospensione del servizio: "Si tratta di contratti dai quali il Consiglio può recedere in qualsiasi momento, valuteremo i provvedimenti da adottare" si legge in una nota.
Sulla vicenda si è espresso anche il consigliere provinciale di Civica Trentina Rodolfo Borga chiedendo "al più presto un approfondimento sulle copiose risorse finanziarie che l’apparato pubblico investe nel settore, risorse che sono destinate non a finanziare, almeno direttamente, le imprese, né a garantire i posti di lavoro, ma a sostenere il sistema dell’informazione nel suo complesso favorendone professionalità e pluralismo".