rotate-mobile
Il caso

Centro sociale Bruno: lettera aperta dei cittadini per evitare lo sfratto

La richiesta è quella di un confronto con le istituzioni per la sopravvivenza di un “antidoto alla disgregazione”

Sulla questione del centro sociale Bruno scende in campo un gruppo di cittadini, con una lettera aperta rivolta al presidente della Provincia Maurizio Fugatti, al sindaco di Trento Franco Ianeselli e, in un certo senso, a tutta la collettività.

Una lettera a sostegno del centro sociale trentino che esordisce così: “In seguito al dibattito avvenuto in Consiglio Provinciale alla fine del mese scorso ci siamo domandati se dobbiamo davvero aspettarci lo sgombero forzato dello stabile? Vedremo le forze dell’ordine abbattere porte e finestre per scacciare coloro che si insiste a chiamare abusivi? E tutto ciò in una città civile come Trento?”.

Uno scenario da scongiurare per i firmatari della lettera che considerano il Bruno come un luogo di cultura e socialità, ma anche uno spazio di integrazione con i corsi di italiano, l’accoglienza di persone senza tetto, e per ospitare altre associazioni come i gruppi d’acquisto solidale e popolare. 

Nella lettera, poi, la proposta di un confronto fra le istituzioni e il centro, necessaria per interrompere il conflitto. Ma, soprattutto, per raggiungere un obiettivo: “Un confronto potrebbe portare ad una permuta gratuita di proprietà (come avvenuto con altri stabili della città) o a qualche altro accordo che permetta la sopravvivenza di un centro, indispensabile antidoto alla disgregazione sociale così preoccupante anche in Trentino” scrivono i firmatari della lettera. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Centro sociale Bruno: lettera aperta dei cittadini per evitare lo sfratto

TrentoToday è in caricamento