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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca Centro storico / Piazza Dante

L'associazione dei gestori di slot impugna la legge provinciale sul gioco d'azzardo

Appoena approvata e già sotto accusa: è la legge provinciale che prevede la rimozione, entro 5 anni, dei dispositivi di gioco vicini a "luoghi sensibili". Non è una novità che le associazioni di categoria legate al gioco d'azzardo procedano per vie legali contro le leggi che ne limitano la diffusione

La Sapar, associazione nazionale che riunisce tutti i soggetti economici in qualche modo legati ai giochi elettronici d'azzardo, ha deciso di impugnare la legge appena approvata dalla Provincia di Trento che prevedela rimozione, entro 5 anni, di tutti gli apparecchi di gioco situati a meno di 200 metri da luoghi sensibili. La delegazione trentina dell'associazione, il cui acronimo sta per Sezione Apparecchi per le Pubbliche Attrazioni Ricreative, si è riunita ieri ed ha annunciato l'impugnativa.

"Questa è una lege assolutamente incostituzionale - ha detto il presidente della sezione trentina Giancarlo Alberini - si verrebbe a creare una situazione assurda che farebbe decadere il principio di libera impresa; inoltre ricordiamo che se l'attività di gioco lecita viene proibita si indirizzano gli utenti verso forme di gioco illecito". Secondo quanto ha comunicato il presidente nazionale di Sapar, Raffaele Curcio, ci sarebbe la disponibilità da parte del Sottosegretario all'economia con delega ai giochi Pier Paolo Baretta, ad aprire un tavolo di mediazione con le associazioni di categoria. 

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