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Furti

Latitante arrestato mentre fa shopping: insieme a lui un sospettato

Catturati lunedì pomeriggio dalla squadra mobile due albanesi di 30 e 28 anni, ricercati per aver messo a segno una cinquantina di furti tra le province di Treviso e Belluno

Accusato e condannato per aver pianificato ed eseguito circa una cinquantina di furti in abitazione in Trentino, un 30enne è stato arrestato, insieme a un 28enne, a Silea dalla squadra mobile di Treviso e Belluno mentre facevano shopping. Come riporta TrevisoToday, gli arrestati sono sospettati di aver partecipato alla serie di assalti avvenuti a fine 2021 nel territorio di Mogliano Veneto, in particolare alla rapina in villa commessa lo scorso 14 novembre ai danni del petroliere Giancarlo Miotto, 79 anni, e della moglie Irina. Un colpo clamoroso, con un bottino quantificato in un milione di euro.

Lunedì pomeriggio gli agenti della squadra mobile di Treviso e Belluno li ha fermati e arrestati mentre facevano shopping al centro commerciale "Emisfero" di Silea. Entrambi hanno cercato di fare resistenza all'arresto, avvenuto sotto lo sguardo di alcune persone che si trovavano in zona. Gli investigatori, da tempo sulle loro tracce, hanno attribuito ai due malviventi almeno una cinquantina di colpi tra le province di Treviso e Belluno, a partire dallo scorso mese di settembre.

Gli arrestati

I due arrestati sono P.E., trentenne albanese, pericoloso catturando internazionale, accusato nel suo Paese d’origine di tentato omicidio ai danni di un commissario di polizia ma anche di rapina, traffico di sostanze stupefacenti e detenzione di materiale esplosivo e nel nostro Paese, di aver pianificato ed eseguito a circa una cinquantina di furti in abitazione nell'area del Trentino, per cui era stato condannato e per cui pendeva a suo carico un ordine di custodia cautelare in carcere.

In compagnia del latitante anche M.I., ventottenne albanese, pregiudicato, già espulso dal territorio nazionale come misura alternativa alla detenzione per reati contro il patrimonio e destinatario di provvedimento di ripristino di carcerazione per un residuo pena di circa 2 anni, emesso dall’Ufficio di Sorveglianza di Venezia nel 2018. Lo stesso è stato arrestato anche per la violazione della normativa sull’immigrazione, avendo fatto illecitamente reingresso in Italia.

Individuato e poi sottoposto a perquisizione il covo in cui i due malviventi si nascondevano, un casolare di campagna nel Comune di Carbonera dove è stata trovata refurtiva (tra cui alcuni orologi di pregio, almeno due Rolex ma anche denaro e argenteria), arnesi atti allo scasso e altri elementi utili alle indagini.

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