L'Università di Trento piange la scomparsa del prof. Malherbe, etico "eretico"
Oggi sarebbe dovuto essere a Trento, insieme ai suoi studenti per l'esame di Filosofia Morale alla Facoltà di via Tommaso Gar, dove da alcuni anni ricopriva il ruolo ordinario presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia. E' mancato alcuni giorni fa, stroncato da un malore improvviso nella sua casa in Svizzera, il professor JeanFrançois Malherbe, all'età di 65 anni. Molto stimato dai colleghi e dagli studenti il professor Malherbe è stato tra i pionieri dell'etica clinica in Europa. Partendo dall'analisi del pensiero morale in autori assai inconsueti per la materia, quali gli epistemologi Karl Popper e Ludwig Wittgenstein, era arrivato ad elaborare una teoria morale del "terzo incluso", contro l'etica dualistica dell'aut-aut. La sua era considerata un'"etica eretica", come spiega il dott. Francesco Ghia in un ricordo del compianto professore apparso sul sito dell'Università (clicca qui), perchè tesa all'inclusione ed al contestualismo.
"A chi sia capitato di entrare nello studio del professor Malherbe - prosegue Ghia - non sarà sfuggita la galleria di ritratti di filosofi che adornavano le altrimenti spoglie pareti, quasi a indicare un colloquio ininterrotto con i classici del pensiero. Socrate, Platone, Aristotele, Epicuro, Tommaso d’Aquino, Meister Eckhart, Kant, Hegel, Marx, Wittgenstein, Arendt. Tra di loro, anche un volto meno noto, ma forse, tra tutti, il più significativo nella formazione di Malherbe. Quello del suo maestro luvaniense Jean Ladrière, filosofo della matematica e del linguaggio. Dal magistero di Ladrière Malherbe apprende innanzitutto che non esiste alcun linguaggio o sistema capace di autogiustificarsi: per acquisire un senso, ogni linguaggio deve aprirsi a un linguaggio di genere diverso. Le pratiche etiche dell’inclusione rappresentano proprio quei cammini di creatività che, ripeteva sempre Malherbe, i tempi di crisi che stiamo vivendo pressantemente richiedono"