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Cronaca Rovereto

Inquinamento elettromagnetico nel rifugio appena ristrutturato

Valori al limite della soglia di attenzione rilevati al rifugio Filzi. Da una parte la Provincia, tramite l'Appa, accerta l'inquinamento, dall'altra finanzia la ristrutturazione con 300 mila euro

Il consigliere Michele Nardelli del Pd interroga sull’inquinamento elettromagnetico presso il rifugio Filzi sul Monte Finonchio, chiedendo perché la Provincia ha finanziato la ristrutturazione del rifugio non valutando invece la possibilità di spostare le antenne che causano inquinamento in una zona distante dal rifugio Filzi.

Nel 2004 un’indagine della Appa (Agenzia Provinciale Protezione Ambiente), eseguita in prossimità di diversi ripetitori tv e radio, ha evidenziato che in loco venivano superati i limiti delle soglie d’esposizione all’elettromagnetismo, fissati dalle normative nazionali e provinciali. Le rivelazioni effettuate per la stesura del rapporto dell’Appa evidenziavano valori di elettromagnetismo prossimi o superiori al limite di attenzione sia all’interno che all’esterno del rifugio.
 
Nel febbraio 2012, una seconda indagine della Appa sui campi elettromagnetici presso il Monte Finonchio riportava nelle conclusioni che: “In considerazione dei valori significativi riscontrati in tutta l’area dì indagine, si evince l’opportunità di predisporre, da parte dell’Amministrazione Comunale, azioni volte a informare adeguatamente le persone che soggiornano nella località, per esempio con la predisposizione di apposita segnaletica, e adottando misure idonee a escluderne la permanenza prolungata nei luoghi dove sono stati evidenziati livelli superiori ai livelli d’attenzione.”
 
Nel giugno 2012 un’ulteriore indagine della Appa, commissionata dal Comune di Rovereto, confermava quanto illustrato nella precedente campagna di rilevazioni. Intanto, sempre nel  2012 la SAT, proprietaria del Rifugio Filzi, ha avviato la ristrutturazione dell’edificio con l’aggiunta di un bivacco, di servizi igienici esterni e quant’altro necessiti, il tutto all’ombra delle antenne/ripetitori. Tutto con oltre 300 mila euro finanziati dalla Provincia che, da un lato, tramite l’Appa, rileva una situazione di sforamento dei limiti relativi all’inquinamento elettromagnetico e, dall’altra, finanzia la ristrutturazione di un rifugio nel sito inquinato. 
 
"Un investimento quantomeno discutibile - commenta Nardelli - considerando il difficile rapporto con gestori e escursionisti qualora, nel rispetto della raccomandazioni dell’Appa, si dovessero porre dei limiti d’accesso temporali e/o dei cartelli che avvisino dell’inquinamento elettromagnetico generato dai ripetitori".
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