Trento fa la conta dei danni degli anarchici. E si rimbocca le maniche
Operai già al lavoro dal primo mattino per ripulire le scritte dopo la manifestazione. Incaricata anche una ditta di restauri
Il tempo di smaltire l’amarezza per la città imbrattata dalle scritte ad opera degli anarchici dopo la manifestazione di venerdì 20 gennaio e la macchina dei lavori per riqualificare muri e vetrine graffitate si era già messa in moto.
Subito sul pezzo gli operai dell’ufficio Manutenzione strade e gli agenti della polizia locale, con i primi che hanno mappato gli imbrattamenti per poi iniziare a ripulirli. Immediatamente sono stati coperti con carta i messaggi offensivi contro lo Stato e la polizia, poi è cominciata la pulizia delle vetrine (in molti casi ci sono stati commercianti che avevano già provveduto in questo senso, ndr), dei bancomat e delle targhe di ottone, nemmeno queste risparmiati dallo spray degli anarchici.
Intanto è stata incaricata una ditta specializzata, esperta anche in restauri, per un primo intervento sui muri dei palazzi storici. Già prima di sera i muri imbrattati sono stati ricoperti con una vernice impregnante, che sarà la base su cui la prossima settimana, fa sapere il comune, verrà steso il colore originario dei diversi edifici.