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Cronaca

Vernice sul Palazzo dell'istruzione, il gesto rivendicato dal Coordinamento studentesco

Il video dell'imbrattamento pubblicato su Facebook: "L'alternanza scuola lavoro va abolita prima di dover piangere altre morti"

Ha un nome l'autore dell'atto vandalico compiuto nella notte tra lunedì 24 e martedì 25 gennaio a Trento. Ad imbrattare il Palazzo dell'istruzione di via Gilli, gli studenti del Coordinamento studentesco di Trento. Il gesto è stato rivendicato con tanto di video-testimonianza sulla pagina Facebook dell'associazione studentesca.

"Nella notte di ieri è stato sanzionato il dipartimento dell'istruzione e cultura della Provincia di Trento" si legge nel testo. Una protesta nata dopo la morte di Lorenzo Parelli, il 18enne friulano morto la scorsa settimana, era venerdì 21 gennaio, in una fabbrica in provincia di Udine, dove si trovava per un progetto di alternanza scuola-lavoro. Oltre alla vernice gettata contro la porta d'ingresso infatti, sulle pareti dell'edificio è stato scritto "A Lorenzo, morto di Pcto".

E proprio contro il Pcto (Percorsi per le Competenze Trasversali e l'Orientamento) si scagliano gli studenti, chiedendone l'abolizione immediata: "Un sistema di sfruttamento, per di più gratuito e obbligatorio a cui veniamo sottoposti ogni giorno. I Pcto vengono infatti proposti dalle istituzioni come un'opportunità di vedere da vicino il mondo professionale, ma in realtà troppo spesso non sono altro che forme di lavoro non retribuito obbligatorio, senza il quale non si può nemmeno conseguire la maturità".

"Non si può più trattare il caso di venerdì come se fosse un incidente: Lorenzo è stato ucciso. Ucciso da un sistema che ci mette a lavorare gratuitamente, senza tutele, senza conoscenze, per il profitto dei soliti noti"

Il Coordinamento studentesco vuole sottolineare che l'attacco non è rivolto ai lavoratori o alle lavoratrici degli uffici del dipartimento, "ma ad un sistema scolastico che ogni giorno vorrebbe che abbassassimo la testa di fronte a leggi infami come la 107/2015 (quella della cosiddetta Buona Scuola)".

Infine, gli autori della protesta criticano l'assessore provinciale all'istruzione Mirko Bisesti, che "invece di prendere posizione nei confronti dell'uccisione di Lorenzo, preferisce condannare la nostra iniziativa. Questo attacco - concludono gli studenti - non ci tocca minimamente e, anzi, ci dà un motivo in più per proseguire la nostra lotta".

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